Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Tue 11 January 05

la mente 3 - letture

Sto leggendo "Adrain Mole and the Weapons of Mass Destruction" di Sue Townsend e non me lo sto godendo tanto, purtroppo.
Adrian Mole è un personaggio fittizio creato nel 1981 quando aveva ... 13 anni e tre quarti; è un ragazzino di Leicester che scrive un diario che lo accompagna fino al 1983 e dove racconta del suo primo (e unico vero) amore, dei rapporti coi compagni, con la scuola, coi genitori della working class nonché baby-boomers, sempre sull'orlo della separazione.
I primi due libri, che avevo comprato 20 anni fa e riletto ora, sono molto belli; l'autrice riesce davvero a mettersi nei panni del ragazzo e a descrivere, con spirito e sensibilità, quello che gli accade dentro e fuori. L'ambientazione anni '80 in Inghilterra poi è per me ad alto contenuto di identificazione; avevo più o meno la stessa età in quel periodo e tante cose me le ero dimenticate...
Adrian Mole è cresciuto senza che ne sapessi più nulla; ignoravo infatti che ci fossero altri libri che lo vedevano diventare maggiorenne e poi adulto - finché per caso a Milano non ho visto l'ultimo libro. Non avendo la pazienza di aspettare di leggere quelli in mezzo (che non ho), mi sono trovata un 35enne totalmente incasinato, squattrinato, ancora ingenuo e idealista ma forse troppo adolescenziale, con due figli lontani, uno perché è partito militare di carriera a 17 anni, l'altro perché è in Africa con la nuova famiglia della madre.
Siamo alla fine del 2002 in piena campagna per la guerra in Iraq...
Un po' perché il libro non è divertente come i primi due, anzi, mette un po' di tristezza, un po' perché, con la mia ossessione delle date, che molti di voi conoscono, non riesco ad astenermi dal pensare a cosa stavo facendo io in quei giorni descritti lì e in fondo ancora piuttosto vicini, faccio fatica ad andare avanti o meglio, non vedo l'ora di finirlo...
18:33:36 - Claudia - categoria: riflessioni  

la mente 2 - film

Un'altra cosa che mi capita è di non riuscire a sopportare situazioni di tensione in film e telefim, anche quando so che sicuramente il finale sarà positivo.
Ieri guardavo un telefilm di dottori su BBC Prime (sono una BBCaholic...) e c'era un ostetrico che aveva ritardato un cesareo compromettendo l'ossigenazione della bimba e danneggiandola gravemente. Mentre il padre lo cercava per menarlo non ce l'ho più fatta, ho dovuto girare.
Più ridicolo però è che ho spento la tele anche qualche sera fa, mentre vedevo i Flintstones, quando Fred, inconsapevole di essere diventato vicedirettore della sua compagnia grazie ad uno scambio di test fatto da Barney, viene a sapere di dover licenziare il suo amico.
Poi invece mi sono guardata tutto 21 Grams non dico senza battere ciglio, anzi, però con meno ansia. Per la verità sono stata male quando la bionda viene a sapere della morte delle figliolette e del marito, però, tra la concentrazione per seguire la trama (le varie scene non sono collocate in maniera lineare e quindi per un bel po' non si capisce cos'è presente, passato e futuro) e la presenza di situazioni molto estreme, alla fine non mi ha disturbato più di tanto.
18:16:47 - Claudia - categoria: riflessioni  

la mente 1

Qualcuno sa come fermare i pensieri mentre si sta tentando, invano, di addormentarsi?
E come si fa ad escludere certe persone dai sogni?
E come si fa a censurare, mentre si sta facendo tutt'altro durante il giorno, flash di situazioni vissute, posti visitati, cose dette?
Non lo faccio per lamentarmi, ma mi capita in continuazione, e mentre durante la veglia riesco di più a tenere a bada le divagazioni mentali concentrandomi su quello che sto facendo, la notte non so proprio cosa fare. E non dormo o dormo malissimo.
Purtroppo, Pietro, il linguaggio dello stomaco non lo conosco; o meglio capisco che non è contento ma non capisco dove mi vuol portare.
Boh!

17:59:40 - Claudia - categoria: riflessioni  

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