Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Thu 21 July 05

Via Milano alta

E' la seconda volta in due giorni che mi capita di spostarmi un po' più in su rispetto alla scuola, che resta all'inizio di via Milano alta . Per chi non è di Como, si sappia che la via Milano è un'arteria importante per la nostra città, lunga circa 850 mt (calcolati cartina alla mano...); conduce dall'ingresso alla convalle dopo la discesa della via Napoleona fino alle porte della città murata.
Tutta la via è disegnata da edifici vecchi e perlopiù disadorni, con pochi condomini più moderni nella zona di passaggio tra la parte "alta" e quella "bassa".
La parte bassa potremmo chiamarla un'appendice della "vasca", una valida alternativa per fare compere.
La parte alta invece...
Lo stacco tra le due è netto, anche fisicamente; bisogna infatti attraversare la piazzetta di san Bartolomeo e poi l'incrocio con viale Roosevelt.
Arrivati al di là e soprattutto una volta superata la nostra scuola (che è in un antico convento, di cui da fuori è visibile solo un poco attraente ingresso) sembra, se ci si fa caso, di partire per un viaggio, anzi due.... un viaggio nel tempo e un viaggio nel mondo.
Mi spiego. Ci sono ancora diversi negozi dall'aspetto fané , dalla merceria che vende fili bottoni e reggiseni, abiti da casa, canottiere e perline al laboratorio di un ciclista, dalla bottega di chi fa le borse a mano ad un negozio di mobili un po' anni '70... il tutto intercalato dai piccoli portoncini che conducono a case inizio secolo (20?) dagli ingressi scuri e anonimi. E fin qui vada per il viaggio nel tempo.
C'è il viaggio nel mondo; molta parte delle case è infatti occupata da immigrati di varia provenienza, perlopiù arabi ma anche neri e cinesi. Credo che le macellerie islamiche siano due (se non tre), c'è un take-away cinese, un negozio che permette di telefonare a lunga distanza, un market etnico... ma soprattutto l'umanità che vi passeggia è quanto mai varia.
Questa convivenza tra due mondi, quello dell'Italia delle botteghe e quello dell'extracomunità, non va senza polemiche e lamentele. Ci sono ragazze che temono l'aggressione da parte di qualche focoso magrebino (purtroppo a volte capita) , ci sono quelli che sospettano un aumento della microcriminalità dovuto alla grande presenza di immigrati e poi ci sono quelli che vedono nell'apertura di negozi "altri" una minaccia alla propria identità culturale. Mah.
Qualche problema sicuramente c'è ma io trovo bello che ci siano posti diversi dagli alienanti centri commerciali o dai negozi alla moda ma tutti uguali, posti dove non si va genericamente a fare shopping ma a comprare un bottone, una pianta o a far riparare la bici, posti che mostrano una coesistenza e non un mero rimescolamento senza personalità, posti dove gli elementi si riconoscono e non sono schiacciati nel passaverdure, posti dove la storia si vede senza che sia scritta sulle guide turistiche.
16:04:52 - Claudia - categoria: riflessioni  

Mese successivo

Mese precedente

Word of the Day

Website content provided by The Free Dictionary

This Day in History

Website content provided by The Free Dictionary

Today's Birthday

Website content provided by The Free Dictionary

Quotation of the Day

Website content provided by The Free Dictionary