Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Fri 31 March 06

Como

Questo post è un insieme di riflessioni che ho già in parte verbalizzato in alcuni commenti sul blog di Vivere e Morire a Como, in relazione all'episodio dell'altro ieri, in cui un ragazzino, sospettato di essere un writer (?) è stato colpito alla nuca da uno sparo partito accidentalmente al vigile ... o meglio, agente di polizia municipale, squadra speciale antiwriter, che lo teneva fermo al muro.
Le reazioni di sdegno sono state molteplici e multiformi, ma c'è gente che si ostina a dire che questo episodio non è di rilevanza politica. E cosa lo è allora?
Dire che lo è non significa né sminuire né dimenticare l'aspetto tragicamente umano di una famiglia di stranieri che piange la morte cerebrale di un figlio 19enne, così come non vuol dire non aver pena per la giovane famiglia del vigile (per lui continuo a non riuscire a provarne, ma sicuramente sbaglio io).
Dire che lo è significa cercare di capire perché ca**o si sia arrivati a questo. Non a un pestaggio, non ad un inseguimento di macchina a 200 all'ora finito, che so, in una caduta nel Cosia... No, a un colpo di pistola partito da un'arma carica e senza sicura, puntata da un agente senza un addestramento adeguato.
Queste cacche che ci governano hanno fatto della lotta ai writers la propria bandiera, parlandone e prendendo proveddimenti come se fossero pericolosi criminali che attentano alla vita delle persone. Che siano imbecilli, che siano vandali, che sia auspicabile che paghino se beccati a sporcare, fin lì siamo d'accordo, ma c'era bisogno di una Special Victims Unit per combatterli, per stanarli?
Queste cacche che ci governano continuano a coprire malefatte ben peggiori e a difendere gli interessi dei cittadini che LORO reputano essere tali. La cultura per loro è una grande mostra di Magritte, non è fare in modo che ci siano iniziative che appassionino davvero i giovani, o spazi dove possano esprimersi, così da allontanarne una buona parte dalla strade e dalle bombolette usate illecitamente. E questa non è forse una questione politica?
E se poi ci scappa il morto si scusano dicendo che è un prezzo da pagare per la sicurezza? Io proverei a spruzzargli addosso una bomboletta e a sparargli a vedere cosa fa loro più male....
Poi parlano di terroristi che si nascondono tra coloro che pregano nelle moschee. A me fanno molto più terrore loro, con le loro facce pulite, la cravatta, l'abito buono e i loro muri puliti del ca**o.
17:42:35 - Claudia - categoria: riflessioni  

Wed 29 March 06

Figli di un dio minore

Ieri sera ho guardato Figli di un Dio Minore. Mi piaceva rivederlo, dopo quasi 20 anni, alla luce di quanto ho letto (soprattutto nel libro di Sacks "Vedere Voci") sul linguaggio dei segni, in contrasto col metodo orale imposto sui sordi, che sembra andare per la maggiore nell'istruzione di questi ultimi. In effetti, per una appassionata di lingue come me, è stato interessante. Ho anche imparato a dire "ho bisogno di te" in ASL oltre al classico (e più semplice) "ti amo".
Il film però ha una complessità ben maggiore. La protagonista si rifiuta sia di parlare che di leggere le labbra, fingendo di non saper fare per nulla quello che non "è brava a fare". Preferisce avere un lavoro solitario e senza prospettive, isolandosi dal resto del mondo , piuttosto che misurarsi con chi forse non la capirebbe, non l'accetterebbe o, peggio, la prenderebbe in giro. E ciò è comprensibile. Anche nella relazione con l'uomo di cui si innamora (ricambiata), insegnante di vocalizzazione nella scuola per sordi dove lei è inserviente, la ragazza porta questo rifiuto, prima ignorando qualsiasi messaggio da parte di lui che non sia in ASL, poi allontanandosi da lui e accusandolo di non accettarla per come è, visto che lui, a volte, manifesta il desiderio di ascoltare la sua voce o provare a capirlo quando parla. Il finale è aperto; i due, che si amano davvero, si riavvicinano ma la soluzione non viene messa in scena.
Lei è arrivata ad essere com'è a causa della sua condizione ma soprattutto a causa di ciò che le è accaduto nel mondo dei "normali"; e va bene. Ognuno di noi, purtroppo, ha un carico di handicap, magari meno evidenti, che si porta appresso nel relazionarsi con gli altri, dovuti ad eventi o a rapporti passati. Ma lui non è semplicemente "un altro", è l'uomo che ama. E lui si sforza, per quanto a volte maldestramente, di comunicare con lei nel modo che LEI ha scelto. Ma se lei non ha colpa per la sua sordità e il suo mondo di silenzio va capito e rispettato, e in qualche modo condiviso, nemmeno lui ha colpa di vivere in un mondo di suoni e di provare emozioni che sono anche portate o mediate dai suoni, e anche questa condizione andrebbe capita, rispettata e in qualche modo condivisa da lei. Mentre fanno l'amore lui le dice qualcosa tipo "Ho bisogno di sentire la tua voce". Lei si arrabbia. Ma non credo abbia ragione di farlo. Lui non le chiede di cambiare, le chiede solo un segno. Un regalo. Lei continuerà ad essere beata con la testa sott'acqua in piscina e lui ascoltando Bach.
Tutti dobbiamo imparare.
19:05:10 - Claudia - categoria: spunti  

Tue 28 March 06

Incidente

Sono appena stata "rilasciata" dai vigili per la dichiarazione che ho dovuto prestare come testimone per un investimento avvenuto fuori da scuola mentre stavo arrivando.
Sono ancora parecchio shakerata, anche se tra 5 minuti devo andare in classe e la lunga giornata non è ancora iniziata.
Stavo per entrare a scuola con la bici quando ho visto una mia ex alunna, in ritardo, che si accingeva ad attraversare la strada dal bar quasi di fronte alla scuola; un secondo dopo ho visto una macchina che la prendeva in pieno. Era sul cofano e la macchina ancora andava un pochino. Ho sentito gli urli, ho girato lo sguardo perché ho davvero temuto il peggio e ho avuto paura di vedere. Quando mi sono rigirata la ragazza era in piedi, soccorsa da un medico (che peraltro conosco) . L'investitrice, una ragazza di colore con una punto scassata, era uscita dalla macchina e urlava come una pazza, poveretta, io non so cosa avrei fatto. Ho chiamato l'ambulanza e sono stata lì. Sono stata "soccorsa" dal preside che mi ha offerto un caffè intanto che aspettavamo i vigili che, scandalosamente, sono arrivati dopo più di mezz'ora (ad onor del vero non sono stati chiamati subito, ma ci hanno cmq messo più di trenta minuti perché erano "impegnati nel servizio alle scuole"). Ovviamente sono stata interrogata, e mi sono resa conto di quanto sia difficile ricostruire, di quante cose bisognerebbe notare, di come i ricordi vengano aggiustati e poi reinterpretati. Mi ha fatto un po' inc**are il vigile quando mi ha detto "sono sempre gli extracomunitari... non capiscono che bisogna andare piano" e io gli ho risposto che non era certo colpa sua. Ecco è suonata. Con che spirito vado in classe.
10:00:42 - Claudia - categoria: diario  

Mon 27 March 06

Perché insegno? 2

Poi comunque è bellissimo scoprire nei propri alunni qualcosa che non si sapeva ci fosse. Ne ho una in quinta che sta facendo tantissimo per il blog della scuola. Oggi ha lasciato un post fantastico, secondo me. E' quella che più di tutti sembra aver capito lo spirito del blog della scuola e che lo usa con maggior intelligenza. E' riuscita a fare partire la categoria "Come far venire un colpo agli alunni" stimolando altri, ora questo... Eh! Non è merito mio ma mi fa un enorme piacere!
22:38:58 - Claudia - categoria: persone  

Perché insegno?

A questa domanda, postami dalla tirocinante martedì scorso, ho risposto "Perché mi piace imparare e non appena imparo qualcosa vorrei subito insegnarlo a qualcuno." E questo ha a che fare con quell'eccitazione che provo quando capisco, quando scopro, quando tento e funziona. L'esaltazione nell'apprendere ce l'ho da quando ero piccola; quella nell'insegnare ce l'ho da quando iniziai a dare lezioni private il primo anno di università (anche se l'alunna era un po' idiota).
C'è un altro aspetto però, ed è che in fondo vorrei sempre ... sentirmi dire "brava". E questo credo che vada indietro, ancora più indietro, credo sia legata all'asciuttezza dei miei, soprattutto mia madre. Quando una cosa era fatta bene era giusto così, era la cosa mal fatta che andava rilevata. Vi sono altri effetti a lungo termine che ciò ha lasciato, ma con quelli mi accontenterò di assillare solo chi mi è più vicino....
22:34:01 - Claudia - categoria: riflessioni  

Bambine

Sabato sono andata a Milano con V per la notte bianca - festa di primavera (che non si decide ad arrivare con convinzione); in particolare mi interessava lo spettacolo dei La Rossignol, che per fortuna non era di notte ma nel primo pomeriggio al Castello Sforzesco.
Era una di quelle giornate in cui avrei voluto osservare e scrivere un romanzo contenente tutto e tutti - sarà stato l'aver visto la sera prima un documentario su Roddy Doyle, anche lui insegnante e idrovora di sensazioni.
Purtroppo non ne ho la stoffa, non ancora forse. Ma vorrei dire delle due bambine che mi hanno colpito.
Una era in treno. Magra magra, lunga, lunga, età apparente 10 anni, capelli lunghi, occhiali... mi è stata subito simpatica perché era immersa nella lettura di un libro. Sua madre invece ad un certo punto ha tirato fuori un opuscolo e si è messa a leggerlo con attenzione. Cercavo di spiare cosa fosse perché pareva una di quelle pubblicazioni dei testimoni di Geova. Ma non lo era. Era il vademecum del celiaco. Poi ha fatto vedere una cosa alla figlia, che l'ha guardata e le ha detto "Ho capito sai, non sono mica scema!". E da lì mi è parso di vedere un'ombra di tristezza nei suoi occhi.
L'altra, più o meno della stessa età, era al concerto con quella che pareva la nonna, un fratello credo quasi coetaneo e uno in passeggino, che dormiva. Quando questo ha cominciato a lamentarsi un pochino lei, con piglio deciso, l'ha disincastrato dal piumone in cui era avvolto, tirato fuori, preso in braccio e ha cominciato a ninnarlo finché non è sembrato calmarsi, con la nonna che la guardava un po' perplessa. Poi l'ha rimesso nel passeggino. Aveva uno sguardo da mamma, non da bambina.
22:18:18 - Claudia - categoria: persone  

Io sono qui

Elezioni 2006. Io sono qui. E tu dove sei? Raccolto il suggerimento del Tatti (o Rusty o Pandolfo) ho fatto questo test - che consiste nel risponde con la propria posizione rispetto a temi di discussione politica o nuove leggi per vedere a quali partiti si è più vicini. Mi sono trovata qui
Però a molte domande ho risposto a pelle, senza conoscere bene ragioni o approfondimenti.
Torno a studiare per oggi pomeriggio.
09:55:31 - Claudia - categoria: parole  

Wed 22 March 06

Primavera...

E' primavera da ieri. Oggi si sente un pochino di più di ieri, l'aria e più elettrica e più profumata, s'è visto un occhio di sole, la temperatura è leggermente più mite....
Fisicamente oggi mi sento uno straccio, proprio tipico di questa stagione! Mmmm sarà che ieri ho avuto di fila: un'ora di intervista con la tirocinante, 4 ore di lezione (due di seconda...) + tre ore di corso pomeridiano ai miei colleghi - niente pratica, solo teoria. Ieri sera ero molto carica, non mi sentivo nemmeno stanca... Poi però stamane non mi sarei alzata dal letto...
Sono contenta di essere riuscita ad andare a pranzare con la Carla finalmente, poi di nuovo a casa a sparare altre cartucce: aggiornamento sito con news e sezione privacy - fuori una, il giornalino in numero doppio - fuori due... Ma sono le 6 e mezza passate... E il tutorial per il corso da mettere sul CD? E la recensione che manca da fare per il Mau? E la recensione di due siti per SPB? Non è solo il paradiso a dover attendere signori miei, forse dovrò anche guardare qualcosa per la scuola domani. Ah! E dovrei stirare. Pulire? No, col buio no.
Voglio una primavera sì ma ai Caraibi!
18:48:40 - Claudia - categoria: diario  

Mon 20 March 06

Colore di sfondo

Nel design di una pagina il colore di sfondo può essere molto importante. Se scelto bene, può abbellire e far risaltare un testo contrastato in maniera adeguata o fare da contrappunto ad una bella immagine; può anche agire da solo, rallegrando o calmando lo sguardo. Certo non deve essere invadente, non deve rendere difficoltosa la lettura, non deve nascondere o sfocare il contenuto, non deve infastidire, non deve prevaricare.
Ecco per me l'aver conosciuto V significa avere trovato uno sfondo. Non ci sono solo i contenuti che si disegnano ogni volta che ci vediamo o sentiamo. C'è un qualcosa che sta dietro a tutto. Qualcosa che dà maggiormente senso e fa risaltare meglio ciò che è la mia vita quotidiana, già di per sé piena del senso che le do lavorando, pensando, leggendo, scrivendo, ballando, guardandomi in giro.
Forse è pericoloso. Un bello sfondo colorato può creare dipendenza. Ci si abitua ad uno sfondo grigiastro, può sembrare fin piacevole. Ma se ti sostituiscono di botto lo sfondo colorato facendolo tornare grigiastro... Ma non ci pensiamo! Il Color Contrast Analyzer dice ok, che ok sia.
21:48:58 - Claudia - categoria: riflessioni  

Sat 18 March 06

Un milione di vite possibili

Oggi mia mamma, al mio lamento per anticipati dolori mensili, si è messa a rimembrare di quando andò dal medico preoccupata perché, pur avendo io un anno, non le erano ancora tornate; lui le disse che era incinta ancora e lei si spaventò così tanto che le vennero immediatamente. Non era vero ma oggi, per la prima volta delle 100 che ho sentito questo episodio, l'ha detto quasi con rammarico: "In fondo se avessi avuto qui un altro figlio..." (...forse sarebbe stato un maschio? forse non avrei dovuto contare solo su di te che l'altra è lontana? forse avrei avuto dei nipoti vicini?...). Poi, presa da sta cosa, le è venuto in mente di chiedersi come sarebbe stato se non fosse morto neonato il suo unico fratello maschio. E allora io ho rilanciato chiedendomi se i gemelli ci sarebbero stati nel caso mia sorella non avesse perso il secondo bambino che aspettava....
Poco dopo ho letto della ragazza diciassettenne, che viveva in una casa senza luce né riscaldamento, accusata ieri di avere ucciso a scossoni la sua neonata e scagionata oggi dall'autopsia, che ha rivelato che la bambina è morta di broncopolmonite; anzi, per il resto mostrava di essere abbastanza ben curata e pulita. La ragazza è incinta ancora. E allora mi è venuta l'inca**atura. Multipla. Prima di tutto perché i medici prima e i giornali poi non vedono l'ora di trovare l'ennesimo mostro. E poi perché con tutto il perbenismo e il moralismo di cui ci ammantiamo ancora permettiamo che esistano situazioni di questo genere, e non dall'altra parte del mondo, a "casa nostra". E qualcuno si permette di giudicare, di giudicare lei, non la cacca in cui si trova.
Supponiamo che la ragazza avesse deciso di abortire. "Assassina!" avrebbero gridato gli anti-abortisti. Come si permette di uccidere una vita possibile? Ieri si gridava "Assassina!". Come ha potuto non accorgersi che la stava cullando troppo violentemente? Contrordine oggi. Oggi è "Assassina!" perché ha omesso di soccorrere la bimba. E domani? Altro giro altra corsa con la nuova vita che ha in corpo?
Un milione di vite possibili, la nostra; vite interlacciate, la nostra con quelle degli altri. Solo una la strada che si può però percorrere. E troppo poco il tempo per sprecarlo giudicando la via presa dagli altri o chiedendosi come sarebbe stato se ne avessimo o ne avessero loro presa un'altra.
17:52:32 - Claudia - categoria: riflessioni  

Mon 13 March 06

Ae Fond Kiss

Robert Burns. 1759?1796 - Ae Fond Kiss

AE fond kiss, and then we sever;
Ae fareweel, alas, for ever!
Deep in heart-wrung tears I'll pledge thee,
Warring sighs and groans I'll wage thee!

Who shall say that Fortune grieves him
While the star of hope she leaves him?
Me, nae cheerfu' twinkle lights me,
Dark despair around benights me.

I'll ne'er blame my partial fancy;
Naething could resist my Nancy;
But to see her was to love her,
Love but her, and love for ever.

Had we never loved sae kindly,
Had we never loved sae blindly,
Never met?or never parted,
We had ne'er been broken-hearted.

Fare thee weel, thou first and fairest!
Fare thee weel, thou best and dearest!
Thine be ilka joy and treasure,
Peace, enjoyment, love, and pleasure!

Ae fond kiss, and then we sever!
Ae fareweel, alas, for ever!
Deep in heart-wrung tears I'll pledge thee,
Warring sighs and groans I'll wage thee!

(GLOSS: wage] stake, plight.)
14:01:01 - Claudia - categoria: spunti  

Fair and balanced

Ieri ho passato parecchio tempo di fronte alla TV e mi sono vista "Outfoxed - Rupert Murdoch's War on Journalism" e "Ae Fond Kiss" (Un bacio appassionato) di Ken Loach .
Il primo è un film-documentario del 2004 sulla parzialità del canale americano di notizie Fox che, pur proclamandosi "fair and balanced" (in italiano tradotto "giusto ed equidistante" o "giusto ed equilibrato"), viene descritto come un "prolungamento del braccio propagandista del partito repubblicano". Vi sono essenzialmente interviste ad ex impiegati del canale, giornalisti e produttori, insieme a montaggi di frammenti di quelli che sono i tormentoni del momento utili a convincere il pubblico senza permettere nessun approfondimento.
Il secondo è la storia dell'amore contrastato tra una giovane insegnante di musica in una scuola cattolica di Glasgow e un DJ di origine pakistana, destinato ad un matrimonio combinato.
Due film ovviamente molto diversi ma che permettono una riflessione comune.
Outfoxed denuncia il giornalismo squilibrato, la faziosità, la censura operata dai simpatizzanti di una parte politica nella gestione di uno dei canali di notizie di maggior diffusione. Mostra come si possa manipolare la realtà esponendo solo le tesi di una parte, ridicolizzando quelle dell'altra parte e dividendo il mondo manicheamente tra buoni (l'angelico e benevolo George Bush per esempio) e cattivi (il diabolico John Kerry). Nei dieci minuti finali ecco una esortazione a prendere in mano la situazione, denunciando e boicottando il canale nonché promuovendo e sostendendo le realtà locali libere ed equilibrate.
Per quanto mi trovi completamente dalla parte di chi ha fatto il film (del resto non sono capace di guardare un canale come Rete 4 senza provare una forte nausea e impulso irrefrenabile a girare), non riesco a non essere un pochino disturbata dai commenti su imdb.com dei (per la verità pochi) sostenitori di Fox che denunciano altrettanta faziosità nel documentario poiché, secondo loro, non mostra il disequilibrio e l'inclinazione a sinistra di altre testate giornalistiche. Oufoxed è un film a tesi, una tesi che condivido ma che rischia comunque di semplificare quanto semplice e cristallino non è affatto.
Ae Fond Kiss invece è molto meno un film a tesi di quanto non si potrebbe supporre. Non vi è nemmeno l'idea da Romeo e Giulietta che l'amore vince su tutto. Mette invece in mostra tutta la complessità dei rapporti tra culture diverse, vissuta anche all'interno stesso degli individui, e le tante sfaccettature dell'amore, che rendono tutto così incerto e traballante.
La famiglia del ragazzo non è dipinta come simbolo di oscurantismo o fodamentalismo. Vi è una logica nel seguire un certo tipo di tradizione; accettandone le prescrizioni si hanno in dono sicurezza e stabilità. E' la logica che sposa la figlia maggiore, accettando di buon grado il matrimonio combinato e affezionandosi davvero al proprio fidanzato, così come l'amico di Casim, un altro DJ che fa una vita tutt'altro che "tradizionale". E' una logica che Loach non condivide, e nemmeno io, ma che è quanto meno comprensibile. L'amore dei genitori per i propri figli è sincero così come è sincero il dolore che provano quando questi vanno per la loro strada.
Del resto lo sfondo cattolico in cui si muove la ragazza, sposatasi a 19 anni e poi separatasi, non è dipinto come maggiormente libertario. Si inizia dal parroco che le nega, a causa del suo rifiuto di chiedere l'annullamento e di sposarsi con tutti i crismi con il ragazzo con cui vive, il "certificato di approvazione" necessario per ottenere il posto fisso nella scuola cattolica in cui ha delle supplenze; si finisce col suo licenziamento per decisione "dall'alto" pur dopo che il preside della scuola le aveva confermato il lavoro nonostante la mancanza del certificato.
I due ragazzi nonostante tutto restano insieme. Ma non si promettono amore eterno - il futuro è quasi incerto quanto il tempo atmosferico scozzese.
Io mi sento più vicina al secondo film che al primo pur sentendomi a casa nel vedere anche quello. Mi vien da rileggere il post che tanto mi aveva colpito l'estate scorsa. E resto qui con le certezze che ho e che non riesco ad esprimere così bene e con le mie incertezze che mi fanno piangere e sorridere a ripetizione.
10:45:00 - Claudia - categoria: spunti  

Sun 12 March 06

Viaggio

Sono tornata. Sono sopravvissuta. E sono contenta - fondamentalemente - di essere andata.

I posti Barcellona mi piace moltissimo, mi aveva già colpito tre anni fa quando l'avevamo vista ancora più di fretta di quest'anno. Desidererei molto tornarci non come insegnante in gita. Amo le sue strade ampie, l'architettura modernista, il mare, la gente varia e variopinta, i musei e i luoghi da visitare, i negozi.
Lloret de Mar, dove abbiamo alloggiato, ha il suo bello - il mare, con una lunga passeggiata e una spiaggia che faceva venire davvero voglia di sdraiarcisi - e il suo brutto - l'alta concentrazione di strutture per turisti tipo Rimini, con negozietti scadenti che vendono tutti le stesse, discoteche i cui PR assillano i gruppi e i loro leader, e una cementificazione impietosa. Cmq l'abergo era bello e si mangiava anche bene. La mattina che abbiamo passato lì è stata pure una buona idea.
E poi ci sono tutte le città e i paesi e le campagne viste dall'autobus, e in 14 ore se ne vedono tanti.... tutti posti che mi verrebbe voglia di visitare. Il mare della Liguria e della Provenza, monasteri e rocche arrampicati sulle colline, cittadine, paeselli e cascinali di pietre gialle, gli acquitrini della Camargue, le colline, le montagne (e i baci d'Alassio non visti ma gustati mentalmente...) . Un viaggio nello spazio e uno nel tempo. E quello che dalla strada non si vede lo suggeriscono i cartelli turistici che abbondano sulle autostrade francesi... abbazie, resti romani, chiese, castelli. Un sogno poterci tornare con calma, fermandosi di volta in volta.

Le persone Il fatto di essersi fatta cambiare le classi da accompagnare è stata un'ottima idea. Non c'è paragone tra il rapporto che ho con la 4 e 5 E rispetto a quello con la 4 A. Sono più simpatiche, più affidabili, più flessibili, c'è meno ansia di apparire, meno voglia di brontolare tanto per farlo, più rispetto per il fatto di essere in gruppo ... Non ho sclerato forte forte nemmeno una volta (poco poco solo 1 minuto del 2? giorno, ma davvero poco pochissimo per le mie abitudini). Bello chiacchierare con la Mimi ovviamente, ma anche con le altre, e conoscerle in modo un po' diverso dal solito.
Anche il paragone con le altre classi sul nostro pullman è stato decisamente a favore della sezione E; volentieri avrei strozzato ragazze dal cervello piuttosto piccolo ma dalla bocca decisamente grande e dalla tendenza ad allungare particolarmente alcune parti intime del corpo...
I miei colleghi di pullman erano ok; gli altri li ho visti poco se non a colazione o cena... a parte la mia compagna di stanza con la quale vado molto d'accordo ma che era un po' ... rumorosa .. di notte; ho passato due notti quasi insonni finché non ho comprato dei tappi di cera che mi hanno aiutato un po'.

Il programma Alcune parti del programma sono state opinabili, come la serata in una discoteca tremenda dove sono stata costretta ad andare o la cena tutti insieme per mangiare paella (a discapito di un'ultima cena in albergo) alla quale io mi ero opposta fin dall'inizio e che infatti è stata, secondo me, deludente.
C'è stata comunque meno frenesia di tre anni fa e abbastanza spazi di tempo libero per i ragazzi che hanno compensato la frequenza degli "appelli" e un certo autoritarismo di chi dirigeva.

Il viaggio dentro Nel mezzo della gita ci sono molti momenti in cui non se ne può più: di chi brontola, di chi arriva in ritardo, di chi litiga, del rumore continuo, della musica in pullman, dei film cretini, della stanchezza e del sonno.
Ma di cose si fa lo stesso in tempo a pensarne e a dirsene tante. Il fatto di essere lontani dalla routine alienante dei giorni di scuola, il passare tante ore in pullman, il vedere gente diversa o la stessa gente in modo diverso aiutano il viaggio dentro. Si vedono flash di quello che è stato, di quello che si vorrebbe fosse, si fanno progetti e promesse, è una specie di sospensione intensa prima di ricominciare.
Adesso sono nel silenzio, come anelavo, forse troppo silenzio.
12:49:44 - Claudia - categoria: diario  

Mon 06 March 06

Barcelona

Ok. In partenza. L'ennesima gita. Ah bello! Uhm. Sì bello il posto sicuramente. Peccato che siamo 5 pullman con un 90% di donne, partiamo alle 4.30 stanotte, stiamo 5 giorni di cui due vanno di viaggio (con soste pipì da incubo - vista la concentrazione di ragazze), gli insegnanti non hanno la camera singola, alloggiamo a Lloret de Mar che è a un'ora da Barcellona se non di più alla mattina... Vi saprò dire. Quest'anno ho deciso che faccio lo sciopero della macchina fotografica, se vogliono le facciano gli altri e poi me le diano!
19:16:35 - Claudia - categoria: diario  

PS

Che poi, voglio dire, era meglio nascere il 6 marzo allora che è anche il compleanno di Marquez e giorno in cui Mendeleev ha pubblicato la tavola periodica degli elementi!
Sì perché alla fine sono ossessionata dalle date e dalle ricorrenze... Sarò mica la reincarnazione del tizio che ha inventato i compleanni eh? Si spiegherebbero molte cose.
10:30:19 - Claudia - categoria: riflessioni  

Compleanni

Prima di tutto ringrazio tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri e anche tutti i bei regali che ho ricevuto.
Ma passo tosto alla domanda fondamentale a cui nemmeno V ha saputo rispondere in maniera soddisfacente: "Ma chi cavolo ho inventato i compleanni???" . "I bambini sono contenti" dice lui, sì, ma i bambini si può renderli contenti in altri modi!
Sembra una domanda fatta per ridere ma in realtà me lo chiedo davvero. Perché istituzionalizzare il tempo che passa, perché rimarcarlo? E' che ci sono persone che se ne fregano del compleanno, persone che lo ignorano, persone che se lo godono e quelle come me che non lo ignorano ma vorrebbero farlo, che non si sentono l'età che hanno ma ne sono consce, che si gasano quando vien detto loro che non la dimostrano ma in fondo se la menano perché sanno di averla... Sarebbe molto meglio essere genericamente "giovani" o "vecchi" a seconda di ciò che si mostra o si fa.
Comunque, a parte i segnetti neri sul muro del tempo che si disegnano giorno per giorno e che ogni compleanno quantifica, è proprio il giorno in sé che eliminerei. Ma non perché quello di quest'anno sia stato brutto, anzi, sono stati tre giorni bellissimi tra venerdì e ieri... però...
Però sono come una bambina in fondo, non ci penso ma l'aspetto quel giorno, come se dovesse arrivare la fatina che cambia qualcosa così puf per magia, che fa venire fuori una meravigliosa sorpresa. E siccome questo non succede mai, quando è passato sono lì a dire "meno male" ma un po' anche a rimanerci male...
In realtà le cose belle non saltano fuori dal cappello di un prestigiatore. Si costruiscono piano piano. Così le amicizie, così l'amore, così il lavoro. E' solo una questione di convinceresene intimamente.
Ho ancora così tante cose da imparare. Imparare per sapere, imparare per conoscere, imparare per saper fare, imparare per saper stare, imparare per saper essere.
Ai miei prossimi 40.
10:25:38 - Claudia - categoria: riflessioni  

Fri 03 March 06

0.40

Nel titolo si riassumono sia l'ora di inizio sia il percorso fatto...
Chissà perché fa così impressione (a me) pensarci.
CC nata il 3.3.66 ore 0.40
12:14:36 - Claudia - categoria: riflessioni  

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