Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Fri 05 January 07

Ogni giorno s'impara

Caspita questa proprio non la sapevo! E anche oggi un NG mi ha insegnato qualcosa:
In Islanda il cognome NON esiste proprio, esiste solo il patronimico (e se ben ricordo gli elenchi telefonici sono per nome di battesimo prima patronimico poi) che si fa in -sson per gli uomini e -dottir per le donne ... ma loro amano nomi vichinghi ... ricordo in albergo la direttrice era "Brunilde figlia di Godemondo".
La storia di cognomi e patronimici è una di quelle su cui mi piacerebbe capire di più. Qualcuno in Irlanda per esempio usa ancora prefissi diversi (O e Ni) a seconda se uomini o donne che corrispondono ai suffissi germanici (Micheal O Domhnaill e Triona Ni Dhomhnaill sono fratello e sorella). Quanto però questo sia un effettivo patronimico (cioè dipenda dal nome di battesimo del padre) oppure no, lo ignoro.
Purtroppo, e come sempre, ora non ho il tempo di fare una ricerca. Curiosità rimandata.

09:51:50 - Claudia - categoria: parole  

Wed 03 January 07

Facciamo acqua

Da un messaggio ricevuto in uno dei NG linguistici di cui faccio parte. Grazie Cingar!
"Una curiosità interessante è che, secondo le ricostruzioni dei linguisti, gli antichi indoeuropei (l'ipotetico popolo preistorico dalla cui lingua derivano quasi tutte le lingue parlate oggi in Europa, Iran, Afganistan, Pakistan e India centro-settentrionale) probabilmente non possedevano il concetto di "acqua" come lo intendiamo noi oggi.
Per loro, l'acqua in quanto sostanza (che si può bere, raccogliere in un contenitore, espellere tramite la minzione, ecc.) era una cosa, mentre l'acqua in quanto entità che scorre e si agita (in un fiume o nel mare) era tutt'altro concetto.
La prima nozione, l'acqua in quanto sostanza inanimata, cosa statica, si indicava con la radice *akw-, mentre la seconda, l'acqua come cosa che scorre, considerata come entità dinamica (se non addirittura viva o divina) si indicava con la radice *wed-.
In latino ha mantenuto entrambi i termini, mantenendo anche in parte la loro l'originaria bipartizione semantica statico/attivo. Dalla radice *akw- viene infatti il latino "aqua" (e naturalmente i suoi derivati nelle lingue neolatine: "acqua", "agua", "eau", ecc.), mentre dalla radice *wed- viene il latino "unda" (da cui il nostro "onda").
Ma in quasi tutte le altre lingue indeuropee i due concetti si sono col tempo sovrapposti, e i relativi termini sono diventati sinonimi, col risultato che, per economia, uno dei due ha finito per essere soppresso.
Nella maggior parte dei casi, il termine sopravvissuto fu *wed-, dal quale derivano, per esempio, l'inglese "water" ('acqua'), "wet" ('bagnato') e "winter" ('inverno', cioè la stagione della pioggia), ma anche il greco "hydor" (che significa sempre 'acqua' e da cui derivano termini tecnico-scientifici come "idrante", "idrico", idrogeno", ecc.) e "hydra" (mostro marino), il sanscrito "undami" (mettere in ammollo), il latino "udor" ('umidità', qui senza più riferimento all'originario
significato attivo).
Visto che siamo tutti reduci dai bagordi di San Silvestro, debbo infine ricordare che, da *wed- vengono anche il russo "voda" e il gaelico "uisce", che significano entrambi "acqua"), e che da queste parole vengono, rispettivamente, le parole "whisky" e "vodka".
"Whisky" non è altro che la trascrizione fonetica in grafia inglese della prima parola dell'espressione gaelica "uisce beatha" (calco sul latino "aqua vitae" = "acquavite", cioè letteramente "acqua dellavita"). "Vodka" non è altro che il diminutivo di "voda", e dunque la vodka sarebbe, letteralmente, "acquetta"."
14:28:50 - Claudia - categoria: parole  

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