Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Fri 29 June 07

Della dignità

E' qualche giorno che vorrei scrivere questo post, che nasce da una chiacchierata col collega di lettere della maturità. Anche lui ha una figlia sotto esami, e lunedì si lamentava del prof di matematica da lei avuto che, per sopperire al fatto di non fare lezione, faceva verifiche collettive o lasciava le copie delle stesse visibilmente incustodite....
E il discorso si è spostato su tutti gli altri che si comportano in modo simile, da quelli che palesemente non conoscono la propria materia a quelli che leggono il giornale, da quelli che parlano solo dei loro problemi a quelli che arrivano con mezz'ora di ritardo, da quelli che danno valutazioni a caso ai pazzi furiosi.
Nessuno ha controllo, nessuno può intervenire, se non attraverso improbabili ispezioni che lasciano il tempo che trovano. Tale è la consapevolezza dell'inevitabilità del fenomeno che il preside della scuola frequentata dalla ragazza di cui sopra esplicitamente ne mette un rappresentante per consiglio di classe...
Questa è purtroppo una malattia bipartisan, colpisce il rifondarolo come il forzaitaliota, il prete della scuola privata e il laico da sempre nella scuola pubblica.
Sono quelli che fanno notizia, quelli che talvolta danno l'immagine alla nostra professione...
Non ho soluzioni, anche se poter licenziare, valutando seriamente le testimonianze di alunni e genitori, forse avrebbe un qualche effetto almeno sui casi meno gravi. Bisogna anche dire che a molti alunni, finché non sono sotto esame, queste situazioni fanno comodo; difficilmente prendono iniziative, al limite ci scherzano, spargendo la voce ma limitando le possibilità di fare qualcosa.
Ma quello che davvero mi chiedo è come facciano queste persone, queste cacche di persone, a dormire sonni tranquilli, a non avere alcun rimorso di coscienza? Che dignità hanno, non solo professionale ma come persone degne di chiamarsi tali?
11:59:15 - Claudia - categoria: persone  

Gli esami

Ieri in centro ho incontrato un mio alunno di quinta che avrebbe avuto più bisogno di essere a casa a studiare, essendo uno di quelli che, dallo scrutinio di ammissione, porta in fronte la M di miracolato. E invece no, era in giro come se nulla fosse...Si vede che mi ha influenzato. Fatto sta che ho sognato di dovere fare io l'esame! Ed avevo anche voglia di fare bella figura, di esprimermi bene, di fare i collegamenti... Finché non ho sentito le domande che venivano fatte e mi sono accorta di non sapere quasi nulla. Pensavo alla storia e mi rendevo conto che non sapevo le date con precisione. Idem con la letteratura, le date, le opere? Ma soprattutto c'era la storia dell'arte. La Betti (sic) e qualcun altro (forse la Pussi ma non sono sicura) aprivano il libro dove c'erano una serie di immagini di arte moderna più o meno random e chiedevano il nome dell'autore e due parole sull'opera. Mi è venuto il terrore! Dovevo studiare, dovevo studiare, quando, come? Ormai era il mio turno. Bum, sveglia.
09:45:45 - Claudia - categoria: diario  

Vacanza

La vacanza, la mancanza. E adesso mancano - i nipoti; sono partiti ieri. Mancano nell'oggettivo; e mi sono riappropriata dei miei spazi, del mio letto, della mia stanza dei giochi... Un po' mancano nel soggettivo, soprattutto in quel mini-dialogo che ogni tanto si crea ora che sono più adulti, in quello che hanno da insegnarmi o che posso insegnare io a loro.
La vacanza, andare via. Andare via io, andare via gli altri. Le rotelle dei trolley sul porfido, l'aria fresca di un mattino di mezza estate, il profumo dei fiori e dell'erba. E poi giù, in centro, i negozi che aprono, il profumo del caffè e dei giornali. Voglia di andare via, voglia di mare, voglia di vacanza.
09:31:48 - Claudia - categoria: riflessioni  

Sat 23 June 07

Familia

Momento di beata pace e tranquillità a casa, mentre i 5 anglo-italo-americani spero siano partiti per gita sul ramo di Lecco del lago dopo il pranzo a casa di mia madre.
Non è che le cose vadano male, anzi, direi meglio del solito. D'altra parte ormai i ragazzi sono più grandi. La Julia ha già fatto un anno di università (pur non avendo compiuto ancora 18 anni) ed è meno supponente di prima e più interlocutoria (anche più dello scorso anno, dove già si notava un cambiamento). La Emma è sempre quella più simpatica ed estroversa, forse la più attenta a quella che può fare piacere agli altri; sicuramente è anche quella più brillante. Richard è sempre un ragazzino triste e spesso annoiato ma un po' è cresciuto pure lui, speriamo impari ad interfacciarsi più serenamente col mondo.
Né il bagno né le stanze dove dormono sembrano più war-zones, quasi non ci credo. E non ci sono videogames in mano in continuazione né lotte per il PC (grazie al cielo per il Wi-Fi, in due hanno il portatile...)
Resta in parte il problema cibo - la cui gestione è quella che fa venire più mal di testa a tutti. Mia madre perché odia cucinare e nemmeno lo sa fare molto bene, per cui fa sforzi incredibili per mettere insieme un sacco di cose che però magari non sono apprezzate, o non sono molto ben fatte... Poi sta in cucina quasi tutto il tempo e in sala non si sa se mangiare o no; qualcuno lo fa, qualcuno aspetta, mia sorella sbuffa, io mi ansiogeno, mio cognato fa la faccia o triste o impassibile, i ragazzi rosicchiano il pane, e talvolta brontolano perché non vogliono questo o quello. Non c'è rituale.
A casa qui per ora abbiamo avuto solo una cena (ieri sera sono arrivata tardissimo dalle correzioni e mi hanno dato da mangiare giù); ho fatto la pasta col pomodoro e dopo un secondo dalla fine (circa 10 minuti dopo l'inizio) erano tutti già schizzati via. A me cucinare piace ma i miei nipoti non sono certo V, con loro non bisogna uscire dal seminato, soprattutto con Richard, il quale delle cose deve riconoscere anche la forma (difficile convincerlo per esempio che i ravioli non sono "square" qui...) . Solo a colazione ce la caviamo bene. Stasera proverò a fare l'impasto della pizza con la macchina del pane e poi vediamo.
Altri momenti "drammatici" sono le uscite per fare due passi: perché, perché andare in centro? A cosa serve? Passare dal mercato, poi... Una corre, l'altra resta indietro, uno si strascina mentre l'altro va e poi torna indietro perché nessuno l'ha seguito...
E mia sorella non sta bene, ma non si cura; è stanca, ha le mani e le gambe gonfie, dorme male ma chissà cos'è, magari è solo stress accumulato durante l'anno - non improbabile - ma se fosse qualcos'altro, se si potesse fare qualcosa, non sarebbe meglio? We are not getting any younger....
Alla fine sono tutte queste stupide piccole tensioni che mi colpiscono anche se cerco di tenere a bada, di non drammatizzarle, di fare il meno commenti possibili, di cambiare discorso (anche nella mia testa), è talmente poco il tempo in cui sono qui.
E poi c'è lo scoglio della lingua e anche, in un grande senso, della cultura. Ho come sempre l'impressione che qui stiano male, trovino tutto anormale, dalla passeggiata al traffico, dalle campane alla gente che fuma per strada.
Be', del fatto che una famiglia normale mi manchi ho già parlato più volte, ma non posso fare a meno di ripensarci ogni volta: una mamma per cui è una gioia avere figli e nipoti a tavola, una sorella con cui chiacchierare per qualcosa più che poche ora all'anno o a cui chiedere consiglio, un cognato con cui sapere di che parlare, su cui magari contare come presenza maschile, avere dei nipoti che davvero si vedono crescere e non solo sempre un po' più cresciuti, a "salti".
L'unica nota davvero positiva (a livello familiare) è che coi ragazzi l'affetto è sincero e lo è sempre stato anche se il numero di settimane in cui ci siamo visti nella loro vita credo ancora stia su una mano e mezzo.
Che dire, passerà molto presto, e scapperanno le lacrime anche questa volta.
15:02:49 - Claudia - categoria: diario  

Thu 21 June 07

Esami

Sono iniziati puntuali, anche quest'anno, gli esami di stato; forse sono arrivati prima del solito, ogni anno che passa mi sembra più breve. Quest'anno si torna al vecchio, con metà commissione di esterni. La nostra è vittima di una bizzarria ministeriale per cui siamo solo in 4 più il presidente; tanto, per coprire tutto lo scibile di chimica tintoria, analitica, macromolecolare, alimentare ecc. basta un solo collega, no? E così una classe che ha speso metà del tempo scolastico a fare chimica si ritrova all'esame un docente di lettere (e un presidente pure di lettere), una di diritto e economia e me, oltre al sunnominato chimico-tuttologo.
Mi tocca la redazione dei verbali e l'aggiornamento dei dati sul Conchiglia; prestazione volontaria come sempre e soprattutto "ben remunerata" (spero che l'ironia traspaia dalle virgolette): preferisco comunque fare io che spiegare ad altri cosa fare.
Devo dire che sto vivendo questi esami con poca emozione; le tracce dei temi di ieri non mi hanno fatto indignare come due anni fa, anche se ancora una volta c'era Dante, discriminando una buona metà della popolazione scolastica italiana. Non ho grande curiosità, mi sento un po' distaccata da questa classe, forse perché alcuni degli alunni mi hanno davvero urtato, forse perché li ho avuti solo per un anno. Non voglio dire che non mi ci sono affezionata, perché non sarebbe vero, però li "vivo" diversamente.
Intanto sono arrivati i nipoti, ieri sera. Come se non bastassero gli adolescenti... :-) Un po' zia, un po' mamma, un po' prof, quando avrei tanta voglia di mare, salvagente, secchiello, paletta e barbie....
14:55:27 - Claudia - categoria: diario  

Mon 18 June 07

Barbie

Oggi sono andata per comprare una Barbie alla mia vicina di casa (bambina!) che compie gli anni tra pochi giorni. Il fatto è che avrei voluto comprarne qualcuna anche per me! Ce ne sono tantissime oggi giorno. Alcune sono orrende ma alcune bellissime. E non costano più nemmeno uno sproposito, o quanto meno, ce ne sono a prezzi che secondo me sono in proporzione molto più bassi di un tempo. Eh. E si muovono e piegano anche le braccia, non solo le gambe....
C'è un insieme di sensazioni, tattili, olfattive... che mi tornano in mente non appena ne prendo in mano una, foss'anche inscatolata, una specie di madeleine. Chissà, se Proust avesse giocato a Barbie...
19:08:13 - Claudia - categoria: riflessioni  

Fri 15 June 07

Non è

No non lo è, da quel punto di vista lì, un turning point. Adesso lo posso scrivere. Cioè, non voglio assolutamente negare quello che ho scritto 10 giorni fa. Resta tutto vero tranne la condizione oggettiva che poteva renderlo davvero epocale. E vabbè. In realtà meglio così, forse. Marzo... Metà anno scolastico, i corsi serali da lasciare... L'insalata. Le fragoline di bosco non lavate. Il prosciutto. E se poi non andava bene?
Ma sì, meglio così.
Però sono stati 10 giorni strani. 10 giorni che per una volta pensi che magari è diverso da com'è stato per i tuoi primi 41 anni. Che poi la vita è quella di tutti i giorni, coi momenti belli e le inca**ature di sempre, e la stanchezza e il sonno ballerino. Però ogni tanto ti fermi e ci pensi. E poi pensi anche che non è possibile. E poi pensi che E' possibile. E poi un po' speri che non sia così che non è il momento appunto. Ma poi pensi che è così che succedono le cose.
Meglio così ma un pochino peccato.
17:56:24 - Claudia - categoria: riflessioni  

Wed 13 June 07

Words and Rules

Ho appena finito di rileggere il libro Words and Rules di Steven Pinker di cui ho già parlato tempo fa in questa sede.
Nonostante le critiche che mi è capitato di trovare in giro per il web e qualche perplessità che mi è sorta qui e là, l'ho trovato estremamente interessante (anche questa volta intendo) e molto plausibile.
L'autore sostiene che il linguaggio è regolato essenzialmente dall'interazione tra un dizionario mentale che viene memorizzato (e che comprende parole, locuzioni, forme irregolari ecc.), e un set di regole (prefissi, suffissi, desinenze, declinazioni..) che deduciamo o impariamo e che ci permettono di generare combinazioni infinite e di manipolare le parole nuove. Queste due funzioni sarebbero controllate da aree diverse del cervello.
Per provare la sua tesi usa il funzionamento dei verbi regolari e irregolari in inglese. Quasi tutto il libro (di oltre 300 pagine) gira infatti intorno a quell'argomento, ragione per cui non credo sia stato tradotto in altre lingue, o quantomeno non in italiano.
Gli irregolari sarebbero voci memorizzate nel dizionario mentale, benché siano in effetti residuati di quelle che erano "regole" una volta; quando abbiamo bisogno di coniugare al passato un verbo come "give", dobbiamo "bloccare" l'applicazione della regola (che ci direbbe di aggiungere il suffisso -ed) e usare invece "gave", a patto di riuscire a recuperare la forma irregolare abbastanza velocemente. Se non siamo tanto sicuri, per esempio perché il verbo è a bassa frequenza d'uso, è possibile che ricorriamo all'uso della forma regolare; se questo fenomeno si ripete spesso per quel particolare verbo, la forma irregolare si perde nello spazio di poche generazioni.
Pinker non ignora comunque nemmeno il fenomeno contrario e cioè la creazione di nuove forme irregolari per analogia con altre "simili" già esistenti.
La teoria è frutto di una ricerca fatta anche attraverso esperimenti con bambini, adulti di ogni età e livello di istruzione nonché attraverso l'osservazione degli effetti di specifiche difficoltà di apprendimento, di lesioni cerebrali o malattie come l'Alzheimer o il Parkinson.
Non mancano i riferimenti filosofici, che qualcuno valuta come deboli ma che a me, nella mia grande ignoranza in materia, sono sembrati interessanti. In particolare mi è piaciuto l'ultimo capitolo che si chiama "A digital mind in an analog world" (cioè, "una mente digitale in un mondo analogico"), dove Pinker suggerisce che la mente umana è un sistema ibrido che maneggia sia universali netti e immutabili, che determinano l'appartenenza ad una precisa categoria, sia associazioni (o "familiarità") sfocate, che si sovrappongono in parte l'una all'altra - un po' come i cerchi olimpici (in particolare fa riferimento ad Aristotele e a Wittgenstein). Gli universali ci servono per poter meglio ragionare e predire comportamenti o risultati. La familiarità è quella invece che ci consente comunque di trarre delle conclusioni da ciò che osserviamo nel momento in cui sarebbe troppo complesso applicare tutte le regole in gioco. "Molte delle cose che ci circondano non potrebbero essere definite da nessuna raccolta di leggi perché hanno preso forma da una miriade di eventi storici che non sono più visibili a noi". Come i verbi irregolari.
"Abbiamo visto come molta delle ricchezza della lingua venga dalla tensione tra parole e regole. Allo stesso modo, molta della ricchezza nella sfera pubblica viene dalla tensione tra le categorie di familiarità costruite attraverso l'esperienza e le categorie classiche definite da scienza, legge, costumi. Le categorie di familiarità risuonano di senso comune ma ci lasciano interdetti di fronte a ciò che non sembra né carne né pesce. Le categorie classiche offrono nette separazioni ma spesso danno l'impressione di essere legalistiche, pedanti o astruse. (...) Abbiamo una mente digitale in un mondo analogico. O meglio, una parte delle nostre menti è digitale. Ricordiamo entità familiari e i loro tratti graduati e trasversali, ma generiamo anche nuovi prodotti mentali ragionando per regole.(...) Le parole e le regole danno origine al vasto potere espressivo della lingua, permettendoci di condividere i frutti del grande potere creativo del pensiero."
Amen

E per una sintesi (di circa un'ora) ecco il video di una lecture di Pinker stesso sul libro. (mi è stato molto utile per "ripassare")
http://mitworld.mit.edu/video/143/
21:58:26 - Claudia - categoria: spunti  

Tue 12 June 07

(ag)giornata

Giornata interessante... Stamane ho speso un bel paio di ore a fare telefonate e preventivi on-line per scoprire che tutto sommato l'assicurazione sull'auto che abbiamo non è poi così poco conveniente. Poi sono andata in banca a prelevare e ho provato (prima di mettermi in fila) a far capire ad un'impiegata che mi danno troppo poco; lei naturalmente ha cercato di convincermi del contrario e... be' alla fine hanno ragione loro, ovviamente. Mi sono messa in fila e qui ho avuto una reazione che è poco da me; o meglio, è da me, ma di solito me le tengo dentro senza reagire. Una tizia cercava di superarmi nonostante ora la coda sia unica; faceva dei piccoli passetti al mio fianco, con aria indifferente... Be' io prima l'ho fulminata poi le ho detto "Guardi che lei è dietro, siamo tutti in cosa,eh!" Ca##o possibile che in Italia si tenti di fare i furbi anche nelle file uniche? Be' lei mi ha guardato con aria indifesa, ha annuito e si è messa dietro; così mi sono sentita anche un po' stronza. Uscita sono passata a salutare la Maya (con Buosino annesso...); abbiamo un po' ricordato i vecchi tempi in cui era mia alunna. 10 anni esatti dalla telefonata di una sua amica che voleva sapere in anteprima se fosse stata bocciata... Di ritorno a casa altre chiacchiere con la mia collega di ieri.
Dopo pranza sono andata in Svizzera; ho fatto benzina e poi mi sono diretta al Serfontana e, per prima cosa, alla Coop per prendere le importantissime barrette di Ovomaltina... alla cassa dico "In lire per favore" e non ho capito quanto fossi stata cretina finché la cassiera, che aveva strabuzzato gli occhi, ha detto "Vuol dire in euro?????" Oh, oh! Ora ho il dubbio atroce di avere fatto lo stesso col benzinaio, che però, se è così, non lo ha dato a vedere.
Mi sono comprata anche altre cose, pagando con CdC a scanso d'equivoci. Sono tornata a casa giusto in tempo prima che grandinasse; ovviamente mi è entrata ancora acqua in casa. Ah! Ho scritto e-mail di fuoco all'amministratore, un incompetente o perlomeno assolutamente menefreghista, che settimana scorsa (dopo che è dal luglio scorso che mi deve mandare qualcuno) mi ha fatto far visita da due muratori senza nemmeno una scala per salire sul tetto.... Che stia diventando più combattiva?
21:02:13 - Claudia - categoria: diario  

Mon 11 June 07

Colors

Ho preso l'ispirazione da tre piattini dell'Ikea che stavano ad asciugare ... uno giallo, uno verdino e uno azzurro. Era bellissimo vederli insieme e ho cercato di riprodurre quell'accostamento anche nel mio sito. Il limite - se così si può chiamare - è che bisogna rispettare i contrasti minimi perché le scritte siano leggibili sullo sfondo, quindi non ho potuto essere esageratamente audace, comunque sono contenta del risultato.
I cambiamenti principali li ho apportati al sito ma qualcosa si nota anche qui.
E per chi non avesse ancora mai usato un css: ma lo sapete quanto è comodo cambiare in un file solo ed eventualmente cambiare idea di nuovo?
20:18:35 - Claudia - categoria: spunti  

La politica a scuola

Ho messo insieme alcuni pensieri che ho postato sul forum della scuola in un thread che riguarda alcune scritte apparse qualche mese fa sui muri esterni dell'istituto a seguito (mi pare) di uno show andato in scena nell'aula magna dell'università (che, per chi non lo sapesse, una volta era del Seti) . Lo show era di un gruppo di musica dichiaratamente militante nella destra estrema, le scritte erano di stampo estremista di sinistra.
Chi ha iniziato il thread ha simpatie per una delle suddette frange estreme, e ha fatto comparire in classe simboli e volantini che mi hanno fatto stare piuttosto male - anche in virtù del fatto che è la classe dove mi trovo meglio. Stamane ne parlavamo con una mia collega, che si è dimostrata molto equilibrata e molto molto apprezzabile per ciò che mi ha detto. Da questa discussione sono scaturiti questi pensieri, che riporto qui perché questo blog è e vuole essere anche un archivio di quello che sono le mie opinioni.

"Vorrei fare due riflessioni, collegate ma da distinguere.
Una è che le scritte vandaliche sono deprecabili qualunque sia la loro "destinazione": i muri esterni di una casa privata o di un edificio pubblico, ma anche i banchi di scuola che qualcun altro dovrà utilizzare o pulire, i muri di una classe o di un laboratorio e quant'altro.
Denotano una mancanza di rispetto dell'altro, chiunque questo sia, qualunque siano il suo pensiero o le sue simpatie.
Se solo chi si rende colpevole di questi atti si fermasse a pensare, a mettersi nei panni dell'altro, forse ci penserebbe almeno due volte. In fondo molti di voi hanno sottolineato il fastidio che provano se le cose toccate appartengono a loro.
La seconda riflessione riguarda invece la politica a scuola.
Trovo che sia inevitabile che si trovino insegnanti e alunni che la pensano in maniera diversa, e trovo che sia anche compito della scuola promuovere il dialogo, insegnare a distinguere quali sono i pensieri di una parte e i pensieri dell'altra ma anche a rispettare e valutare criticamente le opinioni diverse dalle proprie.
Io però alla stregua delle scritte sui muri valuto i volantini, i simboli, gli slogan di stampo estremista che compaiono dentro la scuola e dentro le classi.
E, per par condicio e assolutamente a prescindere da quelle che sono le MIE simpatie politiche o le mie opinioni, ci metto dalle affermazioni contro la polizia ai volantini di azione giovani, dalle croci celtiche alle falci e martello .
Forse perché nella mia vita (più lunga di quella di molti di voi) ho avuto momenti di "assoluta certezza" che si sono sciolti nel dialogo, nel confronto, nel porre attenzione a quello che chi non urlava aveva da dire; forse perché sono di natura refrattaria agli estremismi; forse perché ogni volta che penso qualcosa provo a pormi in situazione dialettica, a valutare i pro e i contro, o a che cosa "farei io se...". Fatto sta che mi infastidiscono e fanno star male tutte quelle manifestazioni di prevaricazione (o auspicata tale) dell'uno sugli altri, le ingiustizie, i razzismi di qualunque colore.
Ci ho pensato un po' prima di scrivere questo. Vuole essere un augurio perché ognuno di voi impari a pensare con la propria testa e non con quella dei suoi genitori o dei suoi insegnanti o del proprio gruppo di coetanei."
15:10:01 - Claudia - categoria: spunti  

Fri 08 June 07

Scrutini

Iniziati gli scrutini, oggi quelli di quinta. Non posso dire come sono andati, ovviamente, ma più passa il tempo e più trovo che siano un rito odiosissimo, dove si scontrano intransigenze, dubbi, bontà, disponibilità, punti di vista disciplinari e non; il tutto sulla pelle di chi ha lavorato ma non ce la fa o a beneficio di chi non ha fatto nulla se non in ultimo ma è sveglio o di chi non ha fatto nulla e non è nemmeno tanto sveglio ma "in fondo l'abbiamo portato fin qui" oppure "può venire fuori dopo"... E io sono un po' colpevole e un po' disarmata come gli altri quando si tratta di prendere certe decisioni, e mi sento sempre male quando ne esco, a prescindere dai risultati.
Credo che in fondo sarebbe tanto meglio un sistema in cui ciascuno deve fare solo un esame, corretto da persone che non lo conoscono, scevre da pre-giudizi o aspettative.
Forse un giorno...
21:46:06 - Claudia - categoria: riflessioni  

Wed 06 June 07

Grazie!

Non vorrei dimenticarmi di ringraziare i miei "alunni" dei corsi serali, che ieri sera erano presenti ben in 17 alla pizza di fine anno, per le belle piantine che mi hanno regalato, per la cena che mi hanno offerto, ma soprattutto per avermi aiutato a ritrovare una grande fiducia nelle mia capacità professionali. Tante persone di età diversa e di esperienze diverse ma per affezionarmi alle quali mi sono bastati pochi mesi. Davvero una bella esperienza!
16:27:54 - Claudia - categoria: diario  

Sorrisi

Ci sono alcune cose che mi fanno sorridere e scaldano il cuore, così piccole ma così importanti. Come una bambina che, di ritorno da scuola, ti ringrazia perché lasci passare lei e la sua compagna invece di obbligarle a fermarsi in attesa che tu esca in macchina dal cancello.
Un gesto dovuto il mio, uno non dovuto ma graditissimo il suo, alla facciazza di tutti i guidatori (e non solo) arroganti, prepotenti e testa di cavolo che mi fanno imprecare per strada.
15:56:10 - Claudia - categoria: riflessioni  

Ai miei gentili lettori...

...ricordo che qui a fianco c'è una specie di finestrella sugli ultimi commenti lasciati, a prescindere dalla vecchiezza del post. Purtroppo spesso si riempie di schifezze spammifere che vengono cancellate appena riesco, però è l'unico modo con cui posso vedere o far vedere un commento in un post di qualche tempo prima... Come nel caso specifico, quello che ho lasciato ora...
13:56:59 - Claudia - categoria: help  

Anniversari

Chissà perché mi commuovo un po' sempre quando penso che è l'anniversario di matrimonio dei miei (52?), anche se non sono più in due per festeggiarlo.
E potrebbe anche, come credo di avere detto proprio lo scorso anno, essere il mio 42? compleanno cellulare.
Inoltre come oggi vent'anni fa incontravo per la prima volta la Biba e il Paolo....
Auguri a tutti!
13:39:25 - Claudia - categoria: diario  

Tue 05 June 07

Enblogupdating

Mi sono accorta di non avere scritto niente in Enblog per un mese! Avevo nel frattempo memorizzato un po' di indirizzi da riguardare in articoli in bozza, ma solo oggi ho ripreso le trasmissioni ufficiali.
Nessuna donation però... eh, pazienza, non che mi aspettassi di arricchirmi.
Comunque sia, sono un po' innamorata di quel lavoro lì, anche se ci ho potuto spendere 0 tempo ultimamente.
19:23:36 - Claudia - categoria: diario  

Piccolo mondo

Ma se soltanto i nostri politici, tutti, destra, sinistra, centro, moderati ed estremisti, nella loro piccolezza quotidiana, si fermassero ad osservare ciò che è piccolo solo per dimensioni, tipo i fiori, le erbe, gli insetti, i coleotteri e gli aracnidi di tarda primavera che popolano la base di una quercia in mezzo ad un prato, forse, e dico forse, le loro anime potrebbero cominciare ad uscire da quella catatonia livorosa e litigiosa che mettono in scena ogni giorno.
18:08:29 - Claudia - categoria: riflessioni  

Turning points

Ci sono dei momenti della vita che uno si ricorda perché sono dei punti di svolta. Lo possono essere per ragioni oggettive; lo possono essere per come uno si sente. Come se uno, nel movimento continuo - analogico - che ogni giorno è, avesse l'impressione di avere fatto uno scatto digitale. Plic, cambia il numero sul display.
Ecco, un po' mi sento così; se sia oggettivo ancora, nel caso specifico, non si sa. Di sicuro lo è dal punto di vista interiore. E non è solo per il bel week-end (oltre)pavese e per il bel V che, ancora una volta, ne è uscito.
Mi sento stanca stanchissima e la schiena mi fa davvero impazzire, però sono rotonda, mi sento rafforzata umanamente e professionalmente. Agitata sì, in ansia sempre. Ma un po' più padrona e un po' più contenta di me.
17:57:40 - Claudia - categoria: riflessioni  

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