Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Sat 29 March 08

Adolescens

Sono proprio stanca, questioni mensili mi hanno mandato la pressione sotto i piedi e ho un groppo alla gola dovuto a quello; ho anche poca voce. Eppure stamane nemmeno mi è parso essere sabato. Chissà perché ci sono mattine in cui mi vengono concesse pazienza e simpatia, e quasi quasi nemmeno ho bisogno di alzare la voce per farmi seguire. Forse è l'angelo custode che ogni tanto, impietosito, mi mette una mano sulla testa e, per una volta, allontana la tentazione di strozzare uno o più degli adolescenti con cui ho quotidianamente e a che fare.
Una mattina così mi ha però rinforzato nell'idea che abbiamo troppo poco tempo e poco coordinamento per poter agire davvero sugli individui, nonostante tutti gli obiettivi trasversali e disciplinari che ci diamo o tutti i bei progetti in cui ci facciamo coinvolgere. E soprattutto su alcuni individui - i predestinati: quelli che non hanno davvero una famiglia dietro o ce l'hanno ma dà loro valori sballati; oppure quelli che vogliono a tutti i costi essere contro. Per molti di loro, ad avere la possibilità di seguirli davvero più assiduamente, anche la scuola potrebbe non essere solo un passaggio obbligato o una perdita di tempo in attesa dell'età adulta. E per alcuni il destino che sembra quasi segnato potrebbe non essere per forza così scontato.
Un po' di esempi.
In una classe un candidato certo alla bocciatura, con tutti tre e quattro, ma soprattutto con non so quante note sul registro per comportamenti scorretti, ipercinetico, impulsivo, spesso maleducato, talvolta aggressivo, oppure assolutamente apatico, in realtà pare quasi recitare la parte che le persone, e forse lui stesso, si aspettano. A volte basta spiazzarlo un po', rivolgersigli gentilmente al posto che strapazzarlo, oppure chiedergli di rimediare a qualche idiozia con fermezza ma con tranquillità, magari lodandolo poi per qualcosa che riesce a fare, che subito gli vedi da una parte lo sguardo interrogativo e dall'altra una risposta diversa dal solito. Stamattina mi ha chiesto di andare in bagno in perfetto inglese, con un sorriso e un sincero "please"; anche nel compitino di verbi e vocaboli ha preso 5, non me l'ha riconsegnato dopo 2 minuti come al solito...
In un'altra classe un ragazzo intelligente con famiglia diciamo problematica, talvolta maleducato, talvolta infingardo, talvolta perfino ai limiti della delinquenza, un classico leader negativo, mi dà l'impressione che potrebbe cambiare se solo trovasse un modello positivo che abbia però il tempo e la forza di reggerlo e guidarlo per più delle tre ore settimanali che abbiamo insieme. Non mi voglio dare arie, però noto che per me ha moltissimo rispetto. Ogni tanto cerca di fregarmi facendomi perdere tempo ma riesco quasi sempre a metterlo all'angolo; fa casino ma si scusa sempre. Stamattina l'ho "chiuso" (sua dichiarazione - cosa voglia dire bene non si sa) quando, scherzando perché gli do sempre 7 mi ha detto "Dai prof mi dia almeno un 5!" E io (dev'essere stato l'angelo custode) gli sono andata vicino e gli ho battuto palmo su palmo.
E in un'altra classe ancora un altro ragazzo, già bocciato, con ottima famiglia dietro (disperata dal suo comportamento), è dall'inizio dell'anno che, in particolare con me, fa di tutto per distrarsi e distrarre i suoi compagni, per farsi riprendere, per non fare assolutamente niente e per farsi dare uno o due. Tutte le volte però che ho avuto il tempo di dargli un po' più di attenzione, come stamattina (che l'ho interrogato), mi dimostra che non è così "contro" come vuole sembrare, che non odia o se ne frega del mondo, solamente, forse, odia un po' se stesso e non sa come venirne fuori. Ha molte più capacità di quelle che vuol far credere e, quando ha i rigurgiti di orgoglio, te le fa perfino sbirciare.
Tutto bello, sì, ma la maggior parte delle volte essere in classe assomiglia più ad essere in una centrifuga - fai l'esercizio, spiega, interroga, cerca di sentirti nel caos di chiacchiere, risatine e domande fuori tempo, stimola quello bravo che ha bisogno di imparare più vocaboli che può, cerca di risvegliare quello che dorme sul banco, controlla le assenze, dai retta al bidello che entra senza bussare, fai la seria, la poliziotta, la psicologa, l'intrattenitrice... driiin, suonata, si ricomincia in un'altra classe.... E il primo alunno l'anno prossimo difficilmente sarà ancora in questa scuola (del resto sono mesi che la coordinatrice cerca di convincerlo ad andare altrove) , e quell'altro sicuramente se ne andrà perché ha sbagliato indirizzo e quell'altro ancora avrà un buco di inglese così grande che, anche se le capacità le ha, solo un miracolo di volontà potrà colmarlo... Come finiranno da grandi lo scopriranno solo vivendo, ma probabilmente io non lo saprò mai. Sarò semplicemente ancora qui a chiedermi se potrei fare di più, con sogni in cui picchio gli alunni e l'impulso forte di abbracciarli e tenerli lì un po' stretti.
16:09:40 - Claudia - categoria: riflessioni  

Wed 26 March 08

Nel solito circolo

La maggior parte di quello che mi viene da fare nel tempo libero e anche in quello che tanto libero non dovrebbe essere è assolutamente inutile eppure così irrinunciabile.... Ad esempio, stamattina sono andata a ritirare due cose che avevo ordinato dal Libraccio: il dizionario di svedese e l'edizione De Agostini del Dizionario Visuale in 5 lingue (originariamente Dorling & Kindersley). E se il secondo è già comprensibile (visto che più o meno tutte e quattro le lingue diverse dall'italiano le ho studiate e sono anche potenzialmente utili nei viaggi), che dire del primo? Se anche andassi in Svezia farei prima a parlare in inglese. Ma è così, quel poco che sto imparando guardando L'Isola dei Gabbiani (che sì, mi sono procurata nella sua interezza e in svedese) mi dà quel brivido allo stomaco che non si può certo trasmettere, solo condividere. E' una sensazione che molte attività mi procurano ma che è particolarmente accentuata quando sono coinvolte delle lingue, dal loro funzionamento alla loro storia.
Spesso mi capita di invidiare chi fa un lavoro - commessa, meccanico, agricoltore - per cui una volta arrivato a casa è libero nella testa, così che un'eventuale scelta di "erudirsi" o di approfondire un qualsiasi argomento sarebbe volutamente fine a se stessa e senza la sensazione di rubare tempo a ciò che serve pro-lavoro. Solo che poi magari mi immagino di fare qualcosa tipo lavorare in libreria e penso già a cosa potrei inventare per insegnare qualcosa a qualcuno... Perché anche quella è una cosa che mi dà il brivido allo stomaco, se non fosse per la maggior parte di quelli a cui devo insegnare che fa di tutto per trasformare il brivido in nausea. Un vero circolo vizioso.
E ora mi prendo uno spazio pubblicitario perché voglio davvero consigliare a tutti di comprare il suddetto Dizionario Visuale. Come tutti i prodotti D&K è una festa per gli occhi oltre che per la mente.
14:51:06 - Claudia - categoria: riflessioni  

Tue 25 March 08

Contraddizioni

Nonostante i miei post diventino sempre più rari, non per questo la mia mente smette di macinare e rimuginare su argomenti di cui mi piacerebbe scrivere o raccontare.
Contraddizioni. In tutti i sensi.
A partire dalla foto fatta ieri - le primule e la neve - un inverno che non vuole finire in una primavera che ha avuto fretta di cominciare ma che non ha tutta la convinzione che dovrebbe.
Contraddizioni. Mi sembra di vederne in ogni cosa.
Il mendicante col cartello "ho fame" accanto a uno dei tanti banchetti della fiera che vendono affettatrici, pentole e simili e che in 5 giorni devono avere fatto fuori non so quanti chili di verdure, ma anche di carne, pesce e uova, per dimostrare la bontà dei propri prodotti. E non sto dando giudizi, perché sono in cima alla fila, avendo comprato sia padella che affettatrice senza avere dato un soldo al mendicante...
Contraddizioni. C'è dell'altro.
Proprio ieri pensavo a quanto l'energia e la velocità del progresso tecnologico in occidente potrebbero diventarne la più grande debolezza. Sopravvissuti alle glaciazioni, non saremmo in grado di fare quasi nulla se dovessero ora toglierci i nostri pile super-traspiranti, gli scarponi con le suole vibram e i nostri ammennicoli elettronici. Nel bosco tra Brunate e Torno, ci meravigliavamo come sempre della bellezza della natura e della stupidità di chi era chiuso in macchina in coda, mentre zaino e marsupio contenevano quasi uno stipendio tra macchina fotografica nuova, ipod, 2 telefoni e un navigatore, e ogni tanto si rabbrividiva di freddo perché forse il pile non era pesante abbastanza e la fascia per la testa era rimasta a casa...
Eppure.
Eppure sono stati dei giorni bellissimi, e non so come mi devo sentire perché, come la maggior parte degli esseri umani, accetto tutte queste contraddizioni nel momento in cui sto abbastanza bene io, e metto a tacere un pochino la coscienza pensando di non essere nemmeno il peggio che si può trovare in giro.
Se è poi una consolazione.
15:07:37 - Claudia - categoria: riflessioni  

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