Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Mon 16 February 09

Strawbs

Giovedì scorso gran botta di vita. Sono andata a Milano prima a fare un paio di commissioni (leggasi spese) e poi a vedere il concerto degli Strawbs al Dal Verme, alle 18.30 . L'orario inconsueto ma apprezzabilissimo mi ha consentito di andare e tornare in treno e di arrivare a casa ad un'ora consona con l'orario da galline in cui generalmente vado a letto. Sono anche riuscita a vedere l'Alfredo dopo un sacco di anni, e questo ha aggiunto al piacere della musica.
Il gruppo degli Strawbs si forma nell'ambito del folk-rock inglese della metà degli anni '60, sempre però sperimentando e mescolando vari generi, tra la ballate acustiche, schitarrate rock e organi prog, con passaggi tra il mistico e lo psichedelico. Molto inglesi, molto anni '70, in effetti. E in effetti è alla fine degli anni '70 che si sciolgono, salvo ritrovarsi un paio di decenni dopo a riproporre in versione acustica o elettrica sia i vecchi brani che qualche canzone nuova ad un pubblico rimasto affezionato.
Questa dei dinosauri che continuano a suonare potrebbe sembrare un'operazione commerciale; sicuramente per loro lo è anche (sempre meglio che lavorare :-D ), ma io sarò tonta eppure mi emoziono sempre. Lasciando da parte qualche imprecisione nella voce e negli assoli, si percepisce ancora una passione, e forse soprattutto un credere a quello che si fa e si DICE con la musica, che non paiono assopirsi sotto le rughe, gli occhiali e i capelli più o meno folti o bianchi, e che contribuiscono al mio entusiasmo quasi quanto la rispondenza della musica con i miei gusti.
L'unica sofferenza del concerto è stata quella di non poter ballare con le braccia alzate modello JCSS e cantare a squarciagola, cosa che faccio nella solitudine della mia casetta.
Sarà l'anima hippie che Ciccio ha così ben riconosciuto in me fin dalla foto di quando avevo 10 anni...
17:01:44 - Claudia - categoria: riflessioni  

Fri 06 February 09

Fanca**ismi

Gli alunni che non fanno quello che dovrebbero fare mi fanno spesso innervosire, ma posso pure capire che alcuni di loro aspettino di iniziare a "vivere" (i.e lavorare) prima di applicarsi. Io non ero una studiosissima ma mi aiutavano la curiosità e l'entusiasmo, ed è forse più quando mancano quelli nei ragazzi che mi viene la tristezza.
Ma quello che mi fa davvero incavolare sono alcuni colleghi. Fortunatamente non tutti e nemmeno la maggior parte se vogliamo. Però ci sono esempi di tale indecenza da farmi suonare brunettiana ! Colleghi che arrivano sistematicamente alle 8.20 a scuola, oppure si attardano tra un'ora e l'altra; altri che, oltre a questo, non si sognano di svolgere i programmi, telefonano in classe, valutano alla ca**o , ma nemmeno fanno finta di nascondersi... no no, presuntuosi e arroganti, attaccano prima di essere attaccati.
L'altro giorno in consiglio di classe un tipico esempio ha minacciato di scrivere ai giornali per denunciare lo scandalo degli insegnanti che vogliono impedire agli alunni di uscire dalla scuola per fare le visite aziendali "che danno lustro alla scuola e preparano gli alunni alla vita". In realtà, fatti i conti tra stage(15 giorni), gita (5 giorni), giornata sulla neve (1 giorno) carnevale (2 giorni), uscite già programmate(3 o 4), orientamento (8 ore) e venutoci lo sconforto (la classe è all'ultimo anno e non è proprio quel che si dice né studiosa né autonoma), gli avevamo semplicemente chiesto di organizzare la sua visita (saltata fuori all'ultimo momento) possibilmente quando anche l'altra metà della classe (di altro indirizzo) era fuori. Lui si è messo a urlare che non potevamo certo dettare noi le condizioni, e che tanto lui quel giorno lì (il primo di rientro dopo Pasqua) non c'è (furbissimo eh?) ... Mi sono messa ad urlare anch'io, non ce l'ho fatta a trattenermi e se non fosse che c'erano fuori i rappresentanti e sono stata zittita, gli volevo dire che gliela scrivevo io una bella lettera ai giornali. Aggiungiamo che era arrivato al consiglio prima con 20 minuti di ritardo senza scusarsi, col telefono in mano e che quest'ultimo gli era squillato una o due volte.
Che vomito. Se penso che questa persona porta a casa gli stessi soldi miei...
17:43:24 - Claudia - categoria: riflessioni  

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