Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Wed 30 November 05

Fiumi di parole

Sono quelli che si sprecano in riunioni come quella di oggi, che peraltro (fortunatamente) è andata un po' meglio del solito. Sono tanto più frustranti quando molti non sembrano ascoltare né tantomeno tentare di aggiustare le proprie idee personali rispetto a quello che dicono gli altri. Gli interventi, spesso disordinati, sembrano un modo per provare il piacere di ascoltare la propria voce, non esibiscono alcuna volontà di coordinarsi o di lavorare con quella logica che sa prendere spunto anche da un'opinione contraria per ridare forma alla propria.
E' una riflessione critica nei confronti di alcuni miei colleghi, ma si inserisce in un'auto-critica personale che sto facendomi - o meglio che costantemente mi faccio (present continuous vs simple present).
Perché proprio prima di andare alla riunione pensavo a come faccia fatica a mettermi in ascolto ma non tanto delle parole, più che altro del silenzio. Ho paura del silenzio. Come se dietro il silenzio si nascondesse quello che non vorrei sentire. E allora parlo, blatero, ricapitolo, rompo l'intensità pur di sentire (con le orecchie) qualcosa. E in quei momenti non sono meglio dei miei colleghi che cercano, attraverso i loro interventi, di ritrovare una sicurezza dove la vedono minacciata.
18:02:36 - Claudia - categoria: riflessioni  

Prezioso

Un oggetto che, in quel luogo dove ne ho visti tanti e desiderati mai, cattura il mio sguardo per quel bagliore indefinito, per quella sua bellezza ancora inesplicabile. Un oggetto che rivela poi, ad ogni giorno che passa, un carattere, una sfumatura in più che lo rendono sempre più bello. Un oggetto che, preso in prestito, si rivela nel tempo tanto più fragile quanto più prezioso. E tanto più grande si fa la mia paura che un gesto maldestro lo possa rompere. Io non voglio avere paura ma è più forte di me.
14:16:52 - Claudia - categoria: persone  

Mall

In quarta turismo oggi spiegavo come la prima forma di riciclaggio conosciuta sia quella delle... parole; difficilmente infatti se ne inventano di nuove se se ne possono riutilizzare di vecchie nello stesso (ampio) ambito semantico. In particolare mi è venuta questa osservazione mentre parlavo di "wallpaper" (tappezzeria, lett. carta da parete) e qualcuno mi ha chiesto "ma cosa c'entra con i wallpaper del telefonino?".
Lo stesso concetto si può comunque applicare alla parola "mall" (usata sptt in americano) - "centro commerciale" (sinonimo di "shopping mall" o "shopping centre/center") . Nel caso specifico le tappe del riciclaggio sono state tali da rendere l'origine quasi irriconoscibile, un po' come le piastrelle fatte con la plastica delle bottiglie.
L'origine è l'inglese "pall-mall" (= italiano "pallamaglio"), un gioco del 17? secolo il cui obiettivo era far passare attraverso un cerchio di ferro sospeso una palla di legno colpita con una sorta di martello con asta lunga (un maglio appunto). La stessa espressione passa a definire l'area di gioco, ovviamente piuttosto ampia (anche per l'incolumità degli spettatori). Carlo II nel 18? secolo giocava a pallamaglio in una zona di Londra vicino al suo palazzo (St james's Palace), la quale prende da allora il nome di Pall Mall, diventata poi una via alla moda con club esclusivi. Il campo di gioco (da allora "the Mall") fu a breve spostato in un'area contigua all'interno di St James's Park.
"Mall" passa ad identificare un qualsiasi viale ombreggiato per passeggiare (quello che è diventato the Mall a Londra, dopo che si è smesso di giocare a pallamaglio...); la prima testimonianza scritta dell'uso della parola come sinonimo di "centro commerciale" è del 1963.
Perché Pall-Mall sia anche il nome di una marca di tabacco e di sigarette mi è sconosciuto.
Quanto all'etimo della parola maglio e della sua radice indoeuropea ... mi riservo di approfondire in futuro.
12:48:03 - Claudia - categoria: parole  

Mon 28 November 05

Tanti auguri

Tanti auguri a V. che oggi compie un paio d'anni più di quelli che compirò io tra pochi mesi!
May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may you be in heaven half an hour before the devil knows you're dead.
Buon compleanno anche a Mirella!
12:00:38 - Claudia - categoria: persone  

Sun 27 November 05

E venne domenica

Una bellissima domenica. Ballavo per la casa stamane mentre ascoltavo una compi anni '70, raggi di sole filtravano dalle finestre riflessi nel bianco della neve posatasi ieri e rassettavo un pochino.
Poi l'arrivo e poi bello, anche il sottofondo musicale, e poi il pranzo con il dolce improvvisato e la candelina, e la passeggiata su per la via del Paradiso che arriva... be' al fai da te di Lipomo... e poi il film Still Crazy e poi che bello che è anche senza sottofondo musicale.
Volata come sempre. E risa come sempre quando non sono qui da sola.
22:06:50 - Claudia - categoria: diario  

Sat 26 November 05

In risposta - sull'aborto

Sul blog della scuola un collega ha postato un lungo articolo contro l'aborto che potete leggere a questo indirizzo http://www.istitutopessina.it/blog/index.php/archive/un-miliardo-di-morti. Ci ho pensato su tutta mattina e ho concepito questo commento che riporto qui perché ci tengo e anche perché ho fatto fatica a scriverlo.

Caro Ema, il tuo pensiero passa in maniera cristallina perché tale evidentemente è. Il mio è molto più annebbiato dal fatto che mi piace sempre guardare le faccende da punti di vista opposti e così non è facile esprimersi. Ma ci proverò.
Per prima cosa da laica agnostica di sinistra moderata cresciuta tra scuola cattolica, oratorio e famiglia non di sinistra continuo a pensare che le leggi di uno stato non dovrebbero essere l'espressione di una qualsivoglia corrente religiosa. Una morale ce la devono avere, per forza, ma mi illudo che debba essere una morale mediata tra opinioni e pensieri diversi ed essere una morale umana che si occupa delle persone, rispettando i loro spazi di libertà ma facendo sì che non invadano gli spazi di libertà degli altri.
E la questione dell'aborto è morale. Cifre e controcifre, prove e controprove scientifiche... ci saranno sempre persone che ritengono che abortire sia equivalente ad un omicidio ed altre no.
Tu equipari la 194 alle epurazioni razziali, alle armi di distruzione di massa, alle leggi cinesi, qualcuno parla pure di rupe tarpea.... Ma nessuno obbliga una donna ad abortire in Italia. Non esageriamo.
Se poi invece mi dici che l'aborto NON dovrebbe essere uno strumento di controllo delle nascite allora sono perfettamente d'accordo con te. Ci dovrebbe essere una corretta informazione, anzi no, un'EDUCAZIONE all'uso dei contraccettivi e, forse, anche al modo in cui si vive la propria sessualità. Ma molte delle iniziative in questo senso spesso sono frenate proprio da chi impone la propria morale religiosa come l'unica giusta e l'unica perseguibile per tutti, e ritiene che sia sbagliato avere rapporti prematrimoniali o fare uso di pillola o preservativo. (Scusa, ma mi continua a venire in mente la canzoncina dei Monty Python "Every sperm is sacred"...)
Da donna credo che decidere di abortire sia uno strazio per un'altissima percentuale delle persone che lo fanno. Ben vengano dunque azioni di aiuto alla vita che permettano di scegliere davvero, così che non si debba abortire perché vittime della disperazione ma nemmeno si sia costrette a non farlo perché giudicate immonde omicide.
Il problema è che è molto più semplice additare, stigmatizzare, giudicare, proibire che aiutare praticamente e moralmente o prevenire. Per fare un esempio molto terra a terra, è più comodo fare leggi proibizioniste che cercare di capire perché ed aiutare chi cade vittima di dipendenze.
Tu lanci cifre da capogiro e io rilancio: chi, dove e come si sarebbe preso cura di quel miliardo di persone mai nate?
Io, pur non avendo in simpatia l'aborto, continuo a pensare che sia molto più importante occuparsi di quei bambini che al mondo ci sono già. Secondo me anche solo 90 bambini che muoiono di fame sono più uno scandalo di 90 milioni di embrioni congelati.
Sono con Chomsky quando, commentando il fracasso mediatico intorno al caso di Terry Schiavio, diceva che meglio sarebbe stato fare in modo che i bambini iracheni non arrivassero ad avere lo stesso tipo di danni cerebrali dovuti alla malnutrizione che accapigliarsi sul caso di una persona per cui nulla più si poteva fare.
Che ognuno faccia il suo mestiere. E' giusto che preti, imam, rabbini, pastori insegnino quelle che sono i dogmi delle loro religioni. Se uno è cattolico non avrà rapporti prematrimoniali, non userà contraccettivi, non divorzierà e non abortirà (ma che si ricordi anche di porgere l'altra guancia perdonando al prossimo suo...).
Con grande affetto un grazie per avermi permesso di scrivere, seppur confusamente, qualcosa che mi sta molto a cuore.
15:29:24 - Claudia - categoria: riflessioni  

Fri 25 November 05

Dialogo "immaginario"

It?s more than a feeling, when I hear that old song they used to play, more than a feeling, I begin dreaming more than a feeling
Been beat up and battered ?round, been sent up, and I?ve been shot down, you?re the best thing that I?ve ever found. Handle me with care
When the truth is found to be lies and all the joys within you dies, don't you want somebody to love, don't you need somebody to love?
I want you by my side just to help me dry the tears that I've cried cause I'm sure gonna give you a try and if you want, I'll try to love again ? but I know the first cut is the deepest
We can be together, we will be, we must begin here and now
You ...my brown eyed girl, you, my brown eyed girl
Seems like I've gone off the side of a mountain couldn't be sure I was even alive fallen from the icy heights landed with a broken cry in this valley of shadow sorrow and sighs can you save me baby? Nobody lives without love, nobody gets to give up, you can try to lock your heart away, the love will come back for you some day. Nobody lives without love
Affairs of the heart are the hardest kind, cause they turn us into fools, into fools every time, affairs of the heart make you lose your way, you listen to your head, but you do what your heart say, and the time you had was just like sand, you know it slips away, it slips away, away through the fingers of your hand.
It's always better when we're together, yeah we?ll look at the stars when we're together well its always better when we're together yeah, its always better when we're together?.
Someone like you makes it hard to live without somebody else, someone like you makes it easy to give never thinking about myself
Love is a mist that's turning everything red to white, like the full moon it send you out of your mind at night, wishing wells ain't no use, they just say may or might, and all I need, well all I need is you, somehow it just grew and grew, till all I need is you.
It's amazing how you can speak right to my heart, without saying a word, you can light up the dark, try as I may I could never explain what I hear when you don't say a thing
You say you'll give me eyes in a moon of blindness, a river in a time of dryness, a harbour in the tempest ? when all I want is you
Open my heart I opened my heart there's something telling me to open my heart. Open my heart, see I've been blind, and all that's been cut is a short loop running round my mind. Love is like laughter see it happen by chance.
My love is the evening breeze touching your skin the gentle sweet singing of leaves in the wind the whisper that calls, after you in the night and kisses your ear in the early light you don?t need to wonder, you?re doing fine and my love, the pleasure?s mine let me go crazy on you.
Gimme some loving, gimme gimme some loving, gimme some loving, gimme gimme some loving, gimme some loving every day.
I want you, I want you, I want you so bad.
Have I told you lately that I love you, have I told you there's no one else above you, fill my heart with gladness, take away all my sadness, ease my troubles, that's what you do

And he wants you, he wants you, he is straight and he is true Ooh hoo hoo


I can hear her heartbeat from a thousand miles and the heavens open up every time she smiles and when I come to her that is where I belong and I'm running through her like a rivers song . She gives me love, love, love, love, crazy love

Si ringraziano gli autori del dialogo: Jefferson, Dylan, Morrison, Stevens, Reader, Orton etc etc...., tutti i protagonisti della compimonotematica messa insieme l'altro giorno. Perdoneranno l'occasionale travisamento delle loro intenzioni nello scrivere queste parole.
18:18:06 - Claudia - categoria: persone  

Odi et Amo

Nevica. Odio la neve. Amo la neve.
Amo la neve che imbianca, copre, abbelisce, incanta. Odio la neve che impedisce, divide, allontana.

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior. (Catullo, I sec. a.C.)

Cercavo un titolo per questo post ho ritrovato questo carme. Oltre 2000 anni, un soffio.
14:49:22 - Claudia - categoria: riflessioni  

Sposa cadavere

Ieri sera siamo andati al Bicocca Village in uno di quei cinema dove sei solo un numero di poltroncina (comoda eh) e di sala, per vedere la Sposa Cadavere, film d'animazione di Tim Burton, che si conferma uno dei miei registi preferiti. Un film per bambini? Be' ci sono i pupazzi... forse sì però...un bel film, uno di quelli che mi lasciano lì a pensare e quasi sembrare triste dopo. Una storia di morti a cui il cuore non batte più eppure si spezza e si emoziona lo stesso. Una storia di morti colorati, allegri, saggi, via dal mondo dei vivi grigio e nebbioso . Una storia d'amore, l'amore che colpisce di botto ma capace di ragionevolezza e altruismo nelle scelte.
Una storia.
08:16:12 - Claudia - categoria: spunti  

Tue 22 November 05

Risposta

Ecco la sollecita risposta della mia prof!
"Cara Cantaluppi,
sono contenta che nel giro di un paio d'anni sia riuscita ad ottenere il posto a cui aspirava e mi illudo che un po' di merito l'abbia anche la preparazione che la tanto deprecata "vecchia" Statale le ha dato.
Non posso ovviamente dire nulla in merito alle sue considerazioni nei mei riguardi: fa davvero piacere sapere che qualcuno ti ricorda con simpatia e che ha apprezzato una disciplina un po' ostica quale la filologia.
Saluti carissimi e i migliori auguri per il suo futuro."
20:14:16 - Claudia - categoria: persone  

Ancora una...

A causa di un disguido in esperimenti fatti da chi tiene il server dove è ospitato il sito della scuola, ieri sera il blog della scuola era sparito. Razionalmente sapevo che oggi sarebbe andato a posto (e così è infatti) però...
..sono andata a letto col lettore di cd portatile per sentire la compi fatta ieri e col libro di Lodge. Avevo male alle orecchie e la testa che non faceva male ma pulsava, ed ero sveglia. Alle 11.30 pensavo mi fosse venuto un po' sonno e ho spento. E lì è cominciata la solita odissea... "non ci devo pensare" "tanto domani lo mette a posto" "non può avere perso tutto" "ha solo sbagliato a fare il link" "non ci penso" "cazzo devo fare troppe cose" "non ce la faccio" "non ce la farò mai" "non era così la vita" "voglio cambiare lavoro" "non ci penso" "adesso dormo" "e i corsi? non ce la faccio" "è inverno, fa buio presto" "non ci devo proprio pensare" "dai rilassati claudia" "senti il vento" "il vento dai" "e se mi ha perso tutto come lo dico ai ragazzi" "ma perché mi impegolo in queste cose" "ma sono l'unica che sta così?" "dormi dormi dormi" "oddio devo preparare le verifiche" "oh dovevo controllare quella cosa di virgilio"...
e mi sono girata e rigirata; qualche ora, credo 3 o 4 ho dormito, ma non mi sono svegliata di buon umore.
Vorrei una riprogrammazione mentale, mi spaventa l'idea che tutta la vita possa essere così, col sonno sempre in balia degli eventi e della mia personalità bacata.
09:08:47 - Claudia - categoria: diario  

Mon 21 November 05

Dylan

Sabato scorso sono andata con V a vedere Dylan al Forum di Assago. E' stata una serata proprio bella, preceduta da una piacevole marat...ehm...passeggiata per le vie di Milano.
Quando una persona è un genio può permettersi di fare un po' quello che vuole, almeno con le sue opera d'arte. Ed è l'assioma che Dylan da sempre segue nei suoi concerti. Solo un genio può non avere ancora imparato a suonare l'armonica dopo 40 anni, solo un genio può far finta di essere più stonato di quanto non sia davvero, solo un genio può pronunciare lunghi versi di poesia in un nanosecondo con la voce roca e l'accento del Minnesota... e ancora riuscire a far sognare un palazzetto gremito.
Be', molto merito va ai suoi musicisti che riescono a tenere magistralmente il passo di ritmi, melodie e armonie , conservando la musica entro binari riconoscibili. Ma certo il mito di Dylan non si è costruito né grazie alla perizia di chi suona con lui né grazie ad un sapiente lavoro di diffusione mediatica; se così fosse sarebbe già miseramente crollato, come tanti "miti" musicali degli ultimi decenni. C'è un qualcosa di più, che rifugge le descrizioni ma che si infiltra in persone di ogni età. Ora più che mai i concerti di Dylan sono luoghi di incontro intergenerazionale.
Per contro, pur riconoscendo il loro diritto di stravolgere i propri capolavori, mi sono antipatici i musicisti che hanno fastidio del pubblico o che lo schifano proprio, che lo trattano con distanza o con aperta ostilità. In fondo, se non ci fosse il pubblico tutta la loro arte non li sfamerebbe di certo.... Ecco, be' di Dylan non si può dire che sia un estroverso, un compagnone, uno che la conta su durante i concerti o che dialoga con gli astanti. Però il solo fatto che si sia prestato a seguire il pubblico che cantava "Just - Like - A - Woman" seguendo la melodia classica e rinunciato al suo "Jstlkwomaaaaaan" che avrebbe sicuramente voluto picchiarci dentro mi ha fatto sorridere e volergli un po' più bene! Peccato solo che non si sia mai più ripetuta l'esperienza della prima volta che lo vidi, a giugno del 93 al Palatrussardi in prima fila, quando sorrideva, presentava qualche pezzo, faceva assoli di chitarra... Be' almeno una volta nella vita posso dire di averlo visto così!
14:36:56 - Claudia - categoria: persone  

Lettera ad una prof.

Riporto il testo di una mail scritta pochi minuti fa alla mia prof. di tesi, il cui libro mi è capitato di riguardare in questi giorni:
"Gentile Prof. Cometta,
ho forti dubbi che si ricordi di me essendo ormai passati quasi 16 anni dalla mia laurea, un numero di anni che comunque a me suona incredibile. Sono Claudia Cantaluppi, tesi "Magia e Cristianesimo negli incantesimi anglo-sassoni" discussa il 20 febbraio 1990, con votazione (inaspettata!) di 110/110.
Nel mio quotidiano girare in rete, ho cercato e trovato notizie su di lei e mi è venuta voglia di salutarla!
Regnava grande incertezza per il mio futuro in quel lontano 1990, e ne discutemmo in un breve incontro qualche mese dopo quando le espressi l'ambizione, mai realizzata, di rielaborare la parte finale della mia tesi. Volevo insegnare ma credevo che le porte della scuola fossero chiuse. Per mia fortuna non lo erano; partecipai all'ultimo vero concorso ordinario e riuscii ad entrare di ruolo nel '92 dapprima per un anno alle medie per francese (l'anno peggiore della mia vita...) e poi per inglese alle superiori. Da 12 anni insegno Inglese (e Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) in un istituto professionale di stato per commercio turismo e servizi sociali di Como (dove abito da sempre), del quale tengo anche il sito, www.istitutopessina.it
Lei è stata davvero una grande ispirazione per me come insegnante prima che come relatrice di tesi. Per la mia esperienza di università so che è difficile trovare docenti non solo preparati ma appassionati e chiari nel trasmettere le proprie conoscenze e che esaminano in maniera giusta ed equilibrata. So anche che è altrettanto difficile trovare relatori che leggono e discutono davvero con un laureando la tesi. Lei è stata tutte queste cose, oltre che una persona eccezionale. E davvero la devo ringraziare perché mi ha passato il suo amore per la storia delle lingue, un amore che ho perseguito solo in modo assolutamente amatoriale ma pur sempre arricchente per me. E ogni tanto mi capita di riprendere in mano il suo libro di teoria. Questa volta per esempio, dopo aver tentato di spiegare a un'annoiata quinta di sociale la parentela tra "drop" e "drip", l'ho ripreso per rinfrescarmi la memoria su apofonia e metafonia... Quando posso leggo di storia dell'inglese ma non solo; il mio Shorter Oxford Dictionary è sempre lì da consultare; la pagina che si apre col browser è questa http://www.tfd.com/ .
Ecco, credo di averle detto tutto. Spero di non averla annoiata e spero che la sua carriera di ispiratrice continui anche con le nuove generazioni!
Un cordiale saluto!"
13:43:38 - Claudia - categoria: persone  

Occhi

Strano organo, la vista.
Giovedì, mentre da vicino vicino vicino osservavo chi mi stava per baciare, pensavo a quanto diverso sia l'aspetto di una persona vista da pochi centimetri; un effetto quasi straniante. Gli occhi, il naso, il sorriso, la linea del viso, la barba non si fondono allo stesso modo di quanto fanno da un metro di distanza; sembrano quelli di qualcun altro, o meglio, sembrano quelli di qualcuno che non si conosce, o del protagonista di un film non visto. Per fortuna che vengono in soccorso gli altri sensi, quelli che rendono una persona stereo; e così la percezione dell'odore, della morbidezza del collo, del ruvidino delle parti rasate, dei capelli conferma che sì, è la stessa persona che poco prima stava cenando con te.
Ma non è l'unica occasione in cui la vista mi fa strani effetti in questo periodo. Da una parte continuo ad avere una capacità ridottissima di descrizione dei dettagli di una persona o di una scena vista 100 volte, che mi ha sempre portato a credere di avere uno strano rapporto occhi-cervello e che temo sia alla base della mia incapacità di disegnare. Dall'altra parte più che mai vedo "fotografie" dappertutto. Mi colpiscono le linee e i colori, i contrasti che gli oggetti più semplici creano rispetto al proprio sfondo o agli oggetti che li circondano. Mi devo fermare a guardare, anche se per pochi secondi. Mi sembra di avere maggiore tridimensionalità nello sguardo. Mi piacerebbe poter essere un fotografo di professione.
E stamattina ho avuto la notizia dall'oculista che devo portare gli occhiali sempre sempre sempre per almeno due mesi. Vediamo se cambia qualcosa.
13:40:56 - Claudia - categoria: riflessioni  

Muscolo

Rimando i post in coda per scrivere questa cosa che non sapevo. Premetto che da qualche anno ormai ricevo periodicamente "la palabra del dia" sull'etimologia di parole spagnole che giudiziosamente archivio senza leggere.... Oggi l'ho letta, era l'etimologia di " m?sculo ".
Riporto il testo.
"Observando el movimiento de los m?sculos de la parte superior de la pierna (la gamba) al contraerse y distenderse, los antiguos romanos lo compararon con un ratoncito (topolino) que va y viene, y adoptaron para denominarlo la palabra *musculus*, diminutivo en lat?n de *mus* (rat?n), que lleg? al castellano como *m?sculo*.
Con el tiempo, el uso de este vocablo se fue extendiendo para denominar a todos los m?sculos del cuerpo, mientras que para los de la parte superior de la pierna se fue reservando la palabra *muslo* (in italiano "coscia") , derivada del anterior."
Ecco. A me piacciono ste cose! In sostanza anche in inglese la parola "mouse" e la parole" muscle" sono parenti. Mmmmm. Provatelo a dire a uno che fa body-building.
09:53:34 - Claudia - categoria: parole  

Sun 20 November 05

E un altro giorno è andato...

...e ancora non sono riuscita a scrivere quello che è almeno 4 giorni che ho in mente, anzi 7, visto che un post sarà un commento sul concerto di Dylan visto con V. sabato scorso!
Ma non stasera. Un'altro week-end è passato, da sola mentre qualcuno si sollazzava sulle cime dei monti (:-) ).
Ma non ho certo perso tempo! Una gran parte l'ho passata a pulire: finestre, vetri, tende, pavimenti... Delle vere pulizie di primave... be' diciamo che è meno probabile che piova in questo periodo che in primavera, quindi sono giustificata anche nel lavaggio vetri. Ieri mi sono venuti il gomito del tennista, il ginocchio della lavandaia e la schiena di una novantenne... Ma almeno non ci dovrò pensare per un po'.
Parte del tempo è andata anche per la consueta socializzazione comunque. Ieri sera sono stata a cena da Piera e Angelo per vedere per la seconda volta il Tommaso che ha ormai 5 mesi! E' stata una piacevole serata. (....)
Il pomeriggio della domenica è migliorato nella seconda parte; siamo infatti andate a casa del Claudio (l'amico della Dani) a distrarlo dallo studio (si è iscritto all'univeristà!) e a bere la cioccolata. E' finita che ci siamo anche visti il DiVX dell'ultimo film di Wallace & Gromit in inglese, The Curse of the WereRabbit. Bellissimo! Un film d'animazione davvero divertente e intelligente.
E ora un bel documentario su come apprendono i bambini!
21:00:50 - Claudia - categoria: diario  

Mon 14 November 05

William

Stasera, dopo aver cambiato le corde alla mia chitarra classica che non avevo in mio possesso da oltre 10 anni, ho telefonato a William, il mio maestro, tornato nella natia California da ormai 15 anni. L'ultima volta che l'ho chiamato era prima di traslocare, almeno due anni fa. Un altro filo mai interrotto. Siamo stati un'ora al telefono ed era come esserci sentiti ieri. Ok forse no perché nemmeno sapevo che sua madre fosse morta l'anno scorso. Però stesso discorso fiume, sconnesso, pieno di battute reciproche. Anche quando abitava qui non riuscivo a stare meno di un'ora al telefono. Scopro che da giovane era anche "boy paleontologist" grazie a suo padre... Mi ha lasciato un imprinting, forse più di quanto non possa immaginare! Dei pesci anche lui.
22:53:18 - Claudia - categoria: persone  

Bel tempo

Con questo post non vorrei fare l'ennesima apologia dell'autunno. Però è in una giornata di autunno che ho capito che anche il concetto di "bel tempo" - pur ampiamente condiviso - può diventare relativo!
Oggi pomeriggio sono uscita di casa per avviarmi a piedi a casa di mia mamma dove sabato avevo "dimenticato" la macchina. Le nuvole erano quasi attaccate a terra e gli alberi brillavano di gocce. Ho pensato (senza ironia) "Ah! Che bel tempo!" . Una giornata così è per certi versi più suggestiva di un'abbagliante giornata di sole, mi suggerisce più pensieri, più ricordi, più legami.
Ed è così che passando davanti al n?45 di via Rienza ho ripensato a quando, 22 anni fa, facevamo quella strada per andare a trovare Fubiani. Stessi profumi, stessa aria, stessa luce (stessa attenzione alle macchine che sfrecciano accanto). Non era importante solo la meta, dove ci animavamo in conversazioni sagaci con un prof. dal carattere a volte discutibile ma indiscutibilmente fondamentale per la nostra formazione; era importante anche il percorso, un po' come per tutte le cose migliori della vita. In alcuni tratti di strada risento stralci di discorsi ... alcuni perfino censurabili... Era il momento in cui scoprivamo un po' tutto: l'arte, la letteratura, la filosofia... sì sì ok ... e il sesso e i rapporti tra di noi e con i ragazzi. Di tutto volevamo parlare, tutto tentavamo di collegare. Ed andare da Giorgio il venerdì pomeriggio a bere il thé o a mangiare brigidini e vin santo era un'occasione di farlo. Ecco forse perché anche la Chri quando parlo della via Rienza si emoziona!
16:55:44 - Claudia - categoria: riflessioni  

Ricerca

Quando sono andata nella biblioteca di Stanford nell'88 mi sembrava di stare in un paradiso; potevo cercare e sfogliare tutti i libri che volevo. La sezione sulle lingue celtiche per esempio era immensa. Avrei voluto accamparmi lì per un annetto, pur con la paralizzante consapevolezza, che ancora ho di fronte ad una massa di libri che vorrei poter leggere, di non avere né il tempo né le risorse per interiorizzare il tutto.
Adesso c'è Internet. Basta digitare qualche parola su google e quasi ogni curiosità viene potenzialmente soddisfatta. Solo potenzialmente perché in realtà il tempo è sempre quello che è, la lettura a schermo è difficile e la stampa non sempre è agevole.
Ad esempio cosa fare con questo libro sull'evoluzione del linguaggio che pare solo essere pubblicato via web? Karl Magnuson The World From Within:Triumph and Failure of an Evolutionary Adaptation Stamparlo? E' troppo lungo. Memorizzarlo tra i "preferiti"? E' condannarlo ad oblio certo. Leggerlo a video? Non ce la faccio, anche con gli occhiali nuovi. Uno scritto del genere lo devo tenere in mano insieme ad un evidenziatore o una matitra anche se difficilmente riguarderò quanto ho sottolineato. Che fare allora?
In attesa di idee migliori mi accontento di riportarne il link qui. Minor rischio di dimenticarmelo che nei preferiti!
14:41:30 - Claudia - categoria: spunti  

Effetto

Più di tutto mi fai ridere da dentro.
09:33:48 - Claudia - categoria: persone  

Fri 11 November 05

Il vecchio e il nuovo

Il mio nuovo amore mi ha un po' distolto dal vecchio in questi giorni... del resto quando una storia nuova deve partire bisogna dedicarle del tempo! E' così che ho trascurato un po' il blog personale per dedicarmi anima e corpo a quello della scuola che davvero mi entusiasma.
Ma non dimentico questo spazio; almeno in questo caso il triangolo è lecito: io e i miei due blog!
Oggi sono scesa a Como a piedi per comprare il regalo al Federico (neoseienne) e portarglielo. E a me piace proprio calare in città a piedi, mi piace pure prendere il bus al ritorno! C'è un qualcosa nella via Rienza ...
Nella mia testa si avvicendano momenti di passione per il nuovo che avanza (di cui il blog è un esempio) e per il vecchio che resta. Oltre ai soliti paesaggi semi-campagnoli, semi-archeologico-industriali e semi-urbani di questa zona (che già mi trasportano) oggi è bastato guardare a lungo nel negozio di ciclista di un mio compagno delle medie per farmi pensare, anzi sentire. Sento che mi aggraderebbe un lavoro in una bottega dalle luci soffuse dove ci sono cose da sistemare o oggetti da vendere. Ne esce un'atmosfera di calore, nonostante la fatica degli orari e del lavoro. Gli ambienti mi parlano ed è per questo che è essenziale per me vivere e lavorare in luoghi accoglienti, profondi. Il luogo nuovo per me diventa intimo se sento che ha un'anima, anche se talvolta ci vuole un po' a coglierla. Non sempre mi accorgo di questo, sopraffatta magari dagli impegni o dalle sgradevolezze, ma certe volte anche quando vado a scuola mi viene da sorridere per la rotondità che vi percepisco.
18:43:51 - Claudia - categoria: riflessioni  

Wed 09 November 05

Nuovo blog

Sono diventata finalmente amministratrice di un blog di mia nuova creazione, quello della scuola.
Spero che diventi un punto di incontri per chiunque nel nostro istituto vive e lavora. Ho dovuto impazzire un po' perché ho usato un programma per certi versi migliore di quello usato per questo qui ma che mi ha creato qualche problema di gestione.
Ora it's alive and kicking ... o meglio speriamo che diventi presto kicking!
www.istitutopessina.it/blog
14:55:08 - Claudia - categoria: spunti  

"Cioè"

Una ventina d'anni fa, forse più, si infilavano "cioè" casuali nei discorsi di moltissime persone, tanto che sull'argomento si era scritto e discusso animatamente.
Vezzo? Pausa di pensiero? Insicurezza? Chissà. Il "cioè" (così come il corrispettivo "I mean" inglese) è piano piano andato sparendo in questo suo uso improprio, sostituito da altri intercalare.
Ho l'impressione che ora vada per la maggiore il "come dire". Potrei fare i nomi di colleghi che ne fanno un uso smodato e talvolta irritante. Delle volte mi accorgo che ci casco anch'io! Riempie la bocca, fornisce un alibi nel caso l'espressione usata non sia la più adeguata o ... come dire... fuori luogo. Ho deciso di scrivere questo post come promessa a me stessa che ... come dire ... mi sforzerò di non usarlo più!
A proposito di intercalare cmq il più esilarante esempio che abbia mai sentito usare era il "se non m'inganno" , del nostro prof. di Glottologia all'Università. Non solo infarciva le lezioni ma era anche fedelmente riportato nelle dispense dei corsi, perfino nel caso queste diventassero veri e propri libri (come nel caso di "Appunti di fonologia e fonetica articolatoria") . Ho appena scoperto che il nostro buon N***i ha nel frattempo scritto diversi ibri dal titolo interessante. Mi viene ...come dire... la curiosità di leggerli alla ricerca di un bel "se non m'inganno"!
12:52:33 - Claudia - categoria: parole  

Mon 07 November 05

Rainy Sunday

Per quanto mi sia dispiaciuto tanto non vedere V. questo week-end e nonostante il tempo invitasse all'ozio casalingo, sono stata molto contenta di andare a ballare con gli Spakka a Casatenovo ieri pomeriggio. E' stata un'ottima occasione sia di sfogarmi fisicamente e mentalmente sia di vedere persone che cominciava ad essere troppo che non vedevo: Barbara, Mirella, Raffaella, Davide e soprattutto la Dani, con la quale sono andata e tornata.
Con lei devo dire per la prima volta da molti mesi sono riuscita a parlare e chiedere dell'Ale. Con gli altri suoi amici il discorso è sempre stato sfiorato, bypassato, ignorato, in primis da me. Sabato scorso c'è stata l'annuale festa da Ivan alle cui ultime due edizioni avevo partecipato anch'io. Non ci sarei andata nemmeno dipinta, non ho nessuna voglia di vederlo o di sentirlo (non Ivan eh, l'Ale!). Cmq parlarne con la Dani credo abbia soddisfatto un po' di legittima curiosità. E credo mi abbia anche rinforzato sull'idea che ho ora di lui, benché ancora sicuramente influenzata dal dolore provato e dall'orgoglio ferito. Evidentemente il rimpiazzo sta durando, il che ovviamente tocca un po' la mia naturale gelosia. Ma non invidio la nuova fiamma, questo no. Ho l'impressione che lui abbia giocato con me, che non abbia mai davvero costruito niente, che non ci sia mai stato un benché minimo progetto - per quanto diverso dal mio. E devo dire che ora tendo soprattutto a ricordare quanto fosse dispettoso, quante volte cercasse di irritarmi - anche se so, razionalmente, che sono stizzosa e permalosa e so anche che quando davvero ero tesa o triste era capace di gestire bene la situazione. In effetti ho proprio cattive vibrazioni quando ci penso. Mi sembra di avere avuto a che fare con una persona intelligente, curiosa, spiritosa ma con un cuore chiuso da un muro e ripiegata tutta su di sé, pur dando, talvolta, l'impressione opposta. Alla fine poi si è pure comportato da codardo. Mi è proprio antipatico.
A volte lo sogno, così come a volte sogno chi è venuto prima di lui, come se fossimo ancora insieme, o come se fossimo insieme da poco, o come se non fossimo più insieme ma amici sì. Non so cosa significhino questi sogni. Sono però certa che non tornerei indietro. La Dani diceva ieri che quando scopri che una persona è così non c'è niente che ti possa dare. Forse è un modo troppo utilitaristico di vedere il rapporto a due. Ma sono convinta che quello che diventa amore debba partire dal rispetto, altrimenti è solo accanimento, orgoglio, illusione, desiderio. Il rispetto e l'ammirazione non bastano, questo no, come ho già detto più e più volte, ma sono condizioni fondamentali.
Per concludere questo lungo e noioso post devo ancora una volta ribadire l'importanza che le persone hanno per me. Forse non riesco a dare a tutte le tante che conosco il tempo e l'attenzione che un'amicizia merita, però momenti come quello di ieri non sarebbero davvero la stessa cosa senza.
11:37:54 - Claudia - categoria: persone  

Fri 04 November 05

A caval donato

Benché sia lecito dubitare su quella mentale non lo è invece sulla mia sanità dentale. Ieri infatti il dentista ha confermato, anzi si è rammaricato, che, nonostante il lungo tempo trascorso dall'ultima pulizia, non vi sono interventi da fare se non appunto la rimozione di un pochino di tartaro (cosa che cmq, grazie alla bassa soglia del dolore che pare io abbia, fa male!!!) . Non è che ricordi con precisione l'ultima volta che sono andata dal Gimmi ma è sicuramente non meno di due anni, visto che nell'atrio (o meglio nell'antro) del mio vecchio palazzo non entravo da quando ho fatto trasloco. Lo studio dentistico è infatti a pian terreno di dove ho abitato da bambina e poi per 8 anni fino a fine 2003.
Mi ha fatto un po' uno strano effetto entrare lì. La prima cosa che ho fatto in automatico è stata guardare se c'era posta e ho "sentito" il rumore della chiave nella cassetta di legno, la vibrazione dello sportellino nelle mani, lo scricchiolio. Poi ho avuto un attimo di spaesamento quando vi ho letto sopra il cognome di mia nonna da nubile... Ci è voluto qualche secondo prima che mi ricordassi che quella non era più la mia cassetta delle lettere e che la ragazza che ci abita ora si chiama appunto come mia nonna.
Mi sono guardata un po' in giro ma non con senso di mancanza. Benché abbia passato momenti felici in quei 50 metri e benché la casa fosse accogliente e personalizzata nonostante i molti mobili non miei, le crepe nel muro e nel pavimento, la stufa solo in sala, il bagno senza riscaldamento e senza bidet, il poco spazio.... stare qui è tutta un'altra cosa!
14:57:55 - Claudia - categoria: diario  

Wed 02 November 05

Un taglio

Ci abbiamo dato un bel taglio. Basta non se ne poteva più. Stava davvero diventando troppo faticoso. Questa incertezza perenne, questo vederne ovunque. E lava e asciuga e pulisci per terra e spazzola e tira e molla e pulisci per terra. E basta! Un bel taglio sì sì . Ai capelli eh, a cos'altro sennò?
21:31:02 - Claudia - categoria: diario  

Tue 01 November 05

Desktop

Sul mio desktop sono passata dall'avere una foto del quasi nulla - scattata la domenica d'agosto di tempo brutto a Riccione mentre, tanto per cambiare, passeggiavo da sola riflettendo sul senso della vita - all'averne una piena di sollecitazioni visive e di colori - scattata questa domenica, per puro caso mentre ne avevo appena fatta un'altra; era ancora acceso il display e ci ho visto attraverso questa meraviglia. Trovo che siano tutte e due bellissime, tutte due in fondo mi rispecchiano.



In particolare mi piacciono i due gabbiani della prima e la castagna solitaria della seconda, una metafora al contrario dei momenti in cui le ho scattate...
15:12:16 - Claudia - categoria: foto  

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