Claudia che raccoglie la sabbia

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Mon 14 February 05

E che bella

E che bella è "Little Girl Blue" nella versione dal vivo di Janis Joplin?
12:07:53 - Claudia - categoria: spunti  

Viaggio nel tempo

Sto scrivendo delle verifiche e pur di non dover reinventare niente, sono andata a riguardare vecchissime verifiche ancora su dischetto (anni 93-94) .. E così ho trovato non solo quello che cercavo ma anche altri documenti salvati allora, tra cui una lettera ad un mio amico irlandese (perso per strada) in cui raccontavo della mia vita nel febbraio del 93: fidanzato, nuovo posto di ruolo (francese alle medie - orrore!), sorella incinta di due gemelli, attività varie... Cavolo.
Ho anche ritrovato una verifica fatta fare ad una classe delle Magistrali nel 94 sui sonetti di Shakespeare ed eccone qui uno che dedico agli insonni.... (la traduzione è sotto...)

Sonnet XXVIII

Weary with toil, I haste to my bed,
The dear repose for limbs with travel tired,
But then begins a journey in my head
To work my mind when body's work's expired;
For then my thoughts, from far where I abide,
Intend a zealous pilgrimage to thee,
And keep my drooping eyelids open wide,
Looking on darkness which the blind do see;
Save that my soul's imaginary sight
Presents thy shadow to my sightless view,
Which like a jewel hung in ghastly night,
Makes black night beauteous and her old face new.
Lo, thus, by day my limbs, by night my mind
For thee, and for myself, no quiet find.

Sonetto XXVIII (traduzione non poetica!!!)

Logorato dalla fatica, mi affretto al mio letto
Il caro riposo per i miei arti stanchi del lavoro,
Ma poi comincia il viaggio nella mia testa
Per far lavorare la mia mente quando è finito il lavoro del mio corpo;
Poiché allora i miei pensieri, lontano da dove li attendo,
Avviano un sollecito pellegrinaggio verso di te,
E fanno che le mie palpebre appesantite stiano completamente aperte,
e guardino un buio che i ciechi vedono;
Tranne che la visione immaginaria della mia anima
Presenta la tua ombra alla mia visione senza vista,
Che come un gioiello appeso in una notte terribile,
Fa bella la nera notte e rinnova il suo volto.
Ecco, quindi, di giorno i miei arti, di notte la mia mente,
Per te e per me stesso non trovano quiete.

11:27:39 - Claudia - categoria: riflessioni  

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