Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Mon 16 June 08

Criature

Non avendo figli non so e probabilmente non saprò mai cosa si prova nel momento in cui si capisce che è ora di lasciarli andare e in cui magari bisogna accettare un loro partner che non ci piace.
Le uniche mie creature sono dei siti; il primogenito è il sito del Pessina. Non è una creatura perfetta, ma mi è costata parecchia fatica e molto studio, l'idea che qualcuno ci possa mettere mano senza conoscenza o rispetto del perché le cose sono stata fatte in un certo modo mi fa accapponare la pelle.
Ma ormai non ha più senso che vi rimanga attaccata. Certo, non è che i soldini che mi danno mi facciano schifo, servono per una mini-vacanza (circa mille euri all'anno). Certo, il rischio che chi ne prenderà in mano le sorti lo stravolga è concreto... Ma ormai lo scollamento è troppo; mi mandano le notizie e io non so se sono tutte o no, a volte mi pare si contraddicano, a volte provo un senso di fastidio al lavoro che mi si richiede magari quando sto facendo altro; ci sono persone che mi scrivono per chiedere informazioni sulla scuola e io ormai non so più rispondere... Non ho nemmeno tanta voglia di rimettere mano a quelle parti magari obsolete a cui nessuno sembra badare, tipo la sezione sugli esami di stato. Il sito di una scuola deve essere tenuto da chi ci lavora, e il periodo di interregno ormai è durato troppo perché abbia ancora senso.
Non so cosa succederà ma ormai la decisione è presa. Forse coi figli, in effetti, è più complicato! :-)
18:08:52 - Claudia - categoria: riflessioni  

Wed 11 June 08

Riti e passaggi

E oggi finalmente ho terminato gli scrutini, il rito che segna davvero la fine dell'anno scolastico; non che questo segni anche la fine del lavoro. Settimana prossima per molti colleghi iniziano gli esami; io, graziata da quinte quest'anno, sarà impegnata nei corsi di recupero. Ma, insomma, gli scrutini sono sempre un momento di decisione importante; è capitato che li attendessi con più trepidazione o che ne uscissi più sdegnata o triste o delusa. Questi sono filati via abbastanza lisci, quasi con nessun disaccordo e nessuna palese ingiustizia. L'unica cosa che mi sorprende è il fatto di essere già a giugno inoltrato. Ho paura di svegliarmi e ritrovarmi nel marasma di verifiche dell'ultimo periodo. Se qualcuno legge questo per favore mi pizzichi così controlliamo che è vero.
E a proposito di riti e di passaggi, ieri, dopo aver scambiato due parole con un mio alunno di quarta, pensavo a quanto cambiano i maschi tra i 17 e i 18 anni. Non me n'ero mai accorta perché ho per 12 anni avuto un numero di alunni maschi che si contava sulle dita delle mani. Può darsi che questo fenomeno sia poi accentuato con la classe dell'interessato, partita da un altissimo livello di pigrizia, demotivazione, maleducazione, arroganza, rifiuto a prescindere quando li ho conosciuti in terza (vedi settembre 2006). Ora, pur non avendo ancora del tutto sconfitto l'indolenza che li caratterizza né compensato la non completa motivazione nell'indirizzo di studi, si intravedono davvero in loro gli adulti che saranno laddove lo scorso anno sembravano adolescenti impazziti. Quando ti parlano, al di fuori della classe in particolare, sono sorridenti, educati, spiritosi senza arroganza... Anche quando fanno gli impertinenti lo fanno come per imitare i se stessi che erano, per prendersi in giro.
Sono contenta di avere deciso di tenerli; lo scorso anno sembrava che avrei avuto la quinta in cambio (per questioni di part-time di una collega) e non me ne dispiacevo. Per puro calcolo egoistico avevo deciso di chiedere il cambio (la quinta sarebbe stata di 27, molti disgraziati e nessuno mai stato mio alunno) - pensavo "almeno so di che morte devo morire". Meglio così. Chissà, magari l'anno prossimo riesco perfino a convincerli a studiare... :-)

20:49:53 - Claudia - categoria: riflessioni  

Thu 05 June 08

E a me fa ridere...

... ancora rileggere l'appello del copri-spazzolino scritto quasi tre anni fa. Da allora, o meglio da quando il suo compagno ha ripreso ad essere al suo fianco, molti oggetti in casa hanno preso vita. C'è molta più allegria. E non solo tra gli oggetti, in effetti.
19:13:33 - Claudia - categoria: riflessioni  

Tue 03 June 08

Compassio

Black-out. Chi di noi non ne ha mai avuti? Quei momenti in cui non ricordiamo assolutamente se abbiamo staccato il ferro da stiro uscendo di casa, o in cui ci sorprendiamo per non avere chiuso la porta del garage (o spento la luce, come a me oggi). Ci innervosiamo, ci incavoliamo, giuriamo che faremo più attenzione la prossima volta, ci scriviamo appunti e bigliettini, facciamo mente locale ogni volta che facciamo qualcosa... fino alla volta successiva che succede.
In questi giorni non riesco a non pensare con un grandissima compassione a quella mamma che ha lasciato la sua bambina in macchina e l'ha ritrovata morta. Come ha fatto, come ha fatto? Se sorge spontaneo chiederselo altrettanto è comprensibile capire che può succedere. Solo che le conseguenze qui sono peggio che drammatiche.
Me la immagino durante la mattina nella classe dove ha fatto supplenza. Magari ha spiegato qualche passaggio ostico che la docente della classe non aveva saputo porgere bene, magari ha ascoltato qualche ragazzo preoccupato per la fine dell'anno, magari ha fatto qualche battuta o magari solo guardato per aria e zittito i ragazzi. E poi in sala docenti; magari ha chiacchierato e preso il caffè con qualche collega, magari ha sistemato le sue cose, magari dentro di sé si preoccupava per le piccole cose di ogni giorno o per il marito o per il tempaccio di questi giorni; magari faceva programmi per la piscina a giugno e per il mare ad agosto... Quanto sembrano belle questi pensieri, dopo.
Una vita appena cominciata è finita ma altre 4 sono distrutte. Non so lei come farà a riprendersi dal rimorso, ma penso anche agli altri due figli, "già grandi" diceva il giornale, sì, grandi..., "già" alle elementari.
Non ne riesco a scrivere bene ma mi sento una gran pena dentro.
21:23:58 - Claudia - categoria: riflessioni  

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