Claudia che raccoglie la sabbia

Il weblog di Claudia

Wed 05 November 08

Guardare, ascoltare, leggere, pensare, immaginare, scrivere...

Da quando tengo questo blog di sicuro ho imparato più di prima ad osservare ed analizzare ciò che mi succede o mi circonda per poterlo poi magari raccontare - anche se non sempre lo faccio. In parte è il mio lato esibizionista, in parte è bisogno di mettere un po' di ordine al consueto turbinio di emozioni da Pesci, in parte è la necessità di condividere gioie e dolori (che ho sempre avuto). In questi giorni sono diverse le cose su cui ho pensato di scrivere.
Sabato sera per esempio siamo andati a vedere il film "Si può fare", uno dei pochi film italiani che mi sia mai davvero tanto tanto piaciuto. E' la storia di una (immaginaria ma realistica) cooperativa di malati mentali nata nei primi anni '80, poco dopo la promulgazione della legge Basaglia; la storia è divertente, commovente, a tratti tragica, a tratti comica, in generale molto vera. Mi ha fatto venire in mente quando il Claudio portava a casa i "matterelli" che lavoravano con lui; con qualche vergogna ho ricordato la fatica che a vent'anni facevo a relazionarmi con loro, del mio senso un po' di paura e un po' di inadeguatezza. Mi è anche venuta un po' di nostalgia degli anni '80, della Milano dei paninari (sic), di quando se ci si perdeva in macchina si era fritti, di quando la comunicazione non utilizzava aggeggi di ogni genere... Non è logico pensando sia che di aggeggio ne sto usando proprio uno sia che negli anni '80 la mia vita era molto più incasinata e più triste di adesso. Ma ai ricordi filtrati non si comanda...
Non apparentemente forse ma nella mia testa è collegata anche la giornata di domenica. Durante una passeggiata a Brunate ho provato di nuovo una specie di nostalgia per ciò che (probabilmente) non ho nemmeno mai vissuto (a meno di non credere nella reincarnazione), indotta da un certo tipo di architettura, per esempio le case di stile liberty... Fortissimo il desiderio di vivere (di rendita) in una di quelle, magari passando il tempo a leggere in una veranda dai vetri multi-colore. Ma quando? Ai tempi delle guerre mondiali, delle crisi economiche, del fascismo? Be', nemmeno ai ricordi immaginati si comanda, temo...
Un altro salto nel passato (vero) l'ho fatto ieri al funerale del papà di un'amica. E' stata una cerimonia molto serena, con un bravo prete e con la famiglia che soffriva solo il giusto per una persona anziana, malata, che ha davvero compiuto la sua vita. Quindi gli occhi mi si sono inumiditi non tanto per la condivisione di uno strazio che non c'era quanto per il fatto di rivedermi bambina in quella stessa chiesa dove ogni tanto andavo a messa con mia nonna... Ho l'impressione che, più che le persone o le cose, mi manchino le mille strade aperte, le speranze, lo sguardo rivolto sempre verso il futuro, mentre ora (che pure non sto affatto male) ogni tanto mi guardo indietro e vorrei poter cambiare questo e quell'altro.
Enough for today. Di tutto il resto che mi è passato per la mente nello spazio di meno di un'ora della messa leggerete in un altro post, forse.
18:12:02 - Claudia - categoria: ricordi  

Wed 07 November 07

In ogni foto...

.. un ricordo.
Premessa. Oggi la giornata è stata pesante ma alla fine meno peggio del previsto, quanto meno dal punto di vista del morale. Un "aiuto" è anche venuto dallo scoprire che un papà rappresentante di classe di prima è stato un mio compagno delle elementari! Fa bene sorridere, e i ricordi a me fanno spesso sorridere.
Ho dovuto subito raccontarlo a diverse persone "involved": mia madre, la mia maestra, la Cristina...(sono fatta così) E mi sono portata a casa un album di foto per vedere se fosse anche tra miei compagni d'asilo, conscia di non avere praticamente nessuna immagine "efficace" delle elementari. No luck.
Comunque ovviamente mi sono guardata tutte le Claudie tra il '69 e i primi 80s. E' vero che il papà fotoamatore di grande talento non amava ritrarre la famiglia e che la sorella dotata di polaroid non era molto attiva (se non per le foto di paesaggio in UK, che NON mi vedono) quindi le immagini sono poche; comunque sia, a partire dalla didascalia io di una buona percentuale, scaturisce un ricordo, fatto, più che di dettagli, di sensazioni solide e non di seconda mano.
La battaglia nei boschi piemontesi quando mia sorella mi pestò il naso con un bastone-spada - settembre '70. Io seduta su un paracarro in riva al lago di Curon, col campanile che spunta dalle acque - terrorizzata di cascare dentro - agosto '70. Le foto in cortile coi miei cuginetti - col Roberto che aveva approfittato di una momentanea assenza mia e del Dario per farsi fotografare da solo, pur giurando che non era così - maggio '73. Io che mi arrampico su una roccia a Chiesa Valmalenco, mentre mia madre si preoccupava che prendessi troppo dal papà (ex alpinista) - agosto '74. Io in riva all'isola di San Giorgio con p.zza San Marco sullo sfondo - il vaporetto era costato tipo 50 lire e mia madre si era "scandalizzata" di quanto poco fosse; forse era stata anche la volta che, mentre aspettavamo sul molo per tornare a Jesolo, c'era stata una scossa di terremoto che non avevamo percepito, confondendola col movimento del mare - settembre '76.
Noioso leggere i ricordi degli altri. Forse inutile scrivere dei propri. Be' a me oggi l'ondata ha fatto bene però e ora vado a letto di altro umore rispetto a ieri sera.
22:37:59 - Claudia - categoria: ricordi  

Tue 06 February 07

Messa beat

Sabato, mentre andavo a scuola in macchina, hanno fatto sentire alla radio la versione di De Andrè di "Dio del Cielo" e di colpo sono tornata indietro ai primissimi anni '70, quando ancora andavamo spesso a San Giuseppe e c'era la Messa beat. Io ero piccola, non avevo nemmeno fatto la prima comunione. Le donne si mettevano ancora il velo in chiesa, e io avevo il mio, giallino. Purtroppo non sempre mi portavano alla Messa cantata, per ragioni di orario, ma mi ricordo che mi piaceva moltissimo. Avevo una grande invidia per i ragazzi lassù, sulla pedana, quelli che suonavano l'Hammond e le chitarre elettriche, quelli che cantavano. "Dio del Cielo" era uno degli "hit" , tanto che quando l'hanno trasmessa sabato mi pareva di averla sentita appena il giorno prima. Se potessi tornare indietro nel tempo con gli occhi di oggi, quello sarebbe un posto dove vorrei passare in visita.
A San Giuseppe c'è sempre stata una bella atmosfera, sarà merito dei frati, chissà. Le impressioni e i ricordi rimasti sono quelli di un Dio portato nelle vita di tutti i giorni con sincerità, simpatia e meno prosopopea di altre parrocchie. Be', forse non tutti i celebranti nel corso degli anni saranno stati così; non è che proprio io abbia frequentato tanto l'ambiente negli ultimi 30/35 anni, ma credo che ci sia qualcosa nei frati che si differenzia non poco dagli altri religiosi.
Chissà cosa ne dice la Chri... (che è di san Giuseppe ed è più devota di me...).
17:45:24 - Claudia - categoria: ricordi  

Mon 16 October 06

La Barbie

Oggi pomeriggio, per riprendermi dalle fatiche mentali della correzione di un pacco di verifiche (lasciato a metà) sono andata in Svizzera e poi all'Iper, dove volevo vedere quanto di fantastico vendessero ad un euro - come pubblicizzato da un opuscoletto che V aveva in macchina. Be', ci sono delle gran orrendezze, mi sono solo presa alcune cosine utili... oltre a un minimini calcetto con cui magari giocherò con V.
Ok, arrivo al titolo del post. Vendevano anche dei vestiti (non originali) per bambole tipo la Barbie. Ovviamente non ne ho comprati, ma quando ne vedo è come se mi sentissi ancora la bambola in mano, mi verrebbe un impulso di giocarci ancora, di vestirla, di pettinarla...
Da bambina, timidissima e permalosa, passavo interi pomeriggi in compagnia soltanto delle tre o quattro che avevo, e mi inventavo delle storie normali ma da grandi, in cui io mi immedesimavo. Non avevo "uomini" (se non il troppo piccolo marito de La Famiglia Felice) ma mi arrangiavo lo stesso.
Non avevo molta cura dei giocattoli da piccola, e in effetti ho distrutto non so quanti dei bei vestiti anni '60 che erano appartenuti a mia sorella, oltre all'aver tagliato capelli a gogo e perso diverse paia di scarpe e altri oggettini.
In ogni caso mi sento ancora attratta dalla Barbie, come anche dal Lego, e davvero ne sento ancora la fisicità.
18:05:09 - Claudia - categoria: ricordi  

Sat 27 May 06

Laclaudia

Prometto che smetterò di rileggere il mitico e la farò finita con questi post quasi monotematici su com'ero e come sono diventata. Però ... tra qualche giorno.
Dunque premetto che il 1983 era un anno di grandissimi cambiamenti per me.
In febbraio mi ero messa insieme a B, di 7 anni più grande di me e con velleità da maestro di vita (oltre che di Karate)... Mi faceva moltissime "corna" , che raccontava con dovizia di particolari e giustificava variamente con "tu non c'eri, non ti ho tolto niente" "tu non esci la sera" "tu non lo fai" "ok ora lo fai ma non c'eri" "quando verrà fuori la Claudia vera starò solo con te" "mi è saltata addosso" ecc.
Io provavo un fortissimo senso di inferiorità nei suoi confronti, lui sapeva fare un sacco di cose bene: suonare, lottare, disegnare, parlare... Masticava pane, musica, filosofia e politica e mi rivoltava come un guanto.
Io vivevo una situazione familiare molto difficile. Mio padre era malato di demenza precoce, stava per smettere di lavorare, mia madre teneva insieme le cose con forza, ma non le si poteva certo parlare dei miei problemi col mondo esterno o con l'altro sesso o col mio mondo interno, tanto meno ribellarsi alle sue idee di ciò che è giusto (tipo non uscire la sera se non in casi eccezionali) - non che mai si fosse potuto fare ma... Però ero anche privilegiata perché potevo studiare al linguistico e chitarra, andare in Inghilterra d'estate.
Nel frattempo ero una diciassettenne che, pur non studiando come una forsennata, era affascinata da quello che si faceva a scuola, dalla comparazione delle letterature nelle varie epoche alle lingue, dalla storia dell'arte alla filosofia che, grazie al nostro prof, non era un compendio di storia di... ma qualcosa di abbastanza calato nella realtà, da poter accogliere o confutare. E in più prendevo lezioni di musica. E amavo ca**eggiare. E cominciavo a mettere in discussione tutto quello che fino ad allora avevo preso come verità suprema, sptt in tema di religione e di morale.
La Chri in un "commento" della fine di ottobre (1983) mi accusa di prendere per buono solo quello che dice B, mentre solo qualche mese prima non accettavo le stesse idee dette da lei e la Paola, e io mi difendo dicendo che sono in ascolto un po' di tutti, sto cambiando e sto rielaborando, ed è grazie a questo mio ragionamento che quello che mi dice lui in fondo mi sembra "valido" (che razza di aggettivo da usare...).
E in fondo è vero. Lui non mi ha plagiato - oddio, magari certe cose che dicevo sulla sua "altra" fidanzata, quella delle vacanze in Friuli, magari proprio tutta farina del mio sacco non erano, in generale non lo ha fatto - ma ha scatenato una serie di reazioni in me che, insieme a quello che ho condiviso con le mie compagne in maniera che a volte suona ingenua ma era molto profonda, insieme a quello che mi hanno dato i miei prof (soprattutto alcuni), insieme a quello che mi hanno dato le persone che ho incontrato dopo, mi hanno fatto diventare quella che sono. Sempre che io "sia" qualcosa e non stia semplicemente ancora "diventando".
Queste cose le so e le ricordo.
Quello che mi colpisce e trovare laclaudia che c'è ancora in quella specie di blob.
Sempre alla fine di ottobre scrivo "... un qualsiasi spunto mi fa partire, mi fa andare a miglia e miglia di distanza, ad anni ed anni fa. Oggi per esempio ho visto una casa sullo stile peudo-'600. Ecco così x niente mi è sembrato di tornare indietro, indietro dove? Probabilmente ad un tempo che non è mai veramente esistito (nota 1. "alla Dante...") ad un tempo che è un miscuglio di descrizioni tratte da opere di teatro (v. Shakespeare) dalla storia (in parte) dall'arte, dalla letteratura, dall'atmosfera creata dalla musica che suono e da una buona dose di immaginazione. Credo che quello che viene fuori sia un'atmosfera idilliaca che però è davvero affascinante"
Non ho mai smesso di provare le stesse sensazioni né di pormi le stesse domande. V mi è testimone! Oh e concludo dicendo Forse in me qualcosa resterà bambina, spero di non perdere la mia fantasia, ccredo che sia un dono prezioso; molta gente la disprezza ma, senza esagerare, aiuta, aiuta molto. E' restato.
15:00:54 - Claudia - categoria: ricordi  

Thu 25 May 06

Colonna

Intorno ai primi di novembre '83 qualcuno scrisse...
"UICIU (e già da qui si riconoscerà senza fare nomi :-D) sono troppo contenta! Questa colonna qui davanti è meravigliosa.. praticamente non mi si vede più! Ora posso fare tutto il casino che voglio" E ci ha fatto pure il disegnino, che io ho corredato di trico-dettaglio che poteva vanificare il suo nascondersi...
Non mi ricordavo di quella colonna che probabilmente avrà dato noia ai nostri prof come a me la dà quella di quinta E....
18:28:57 - Claudia - categoria: ricordi  

England'83

Ho aperto a caso il "mitico" - trattasi di diario personale, copertina di tessuto in foggia cinese, modello album dei ricordi, cioè senza date - tenuto tra il 1 gennaio e il 31 dicembre del 1983, cioè tra la quarta e l'inizio della quinta. Non ce ne sono stati altri di così importanti. Quello che è venuto dopo è stato un po' un abortino dal punto di vista .... fisico (si è spaccato nei primi mesi, me ne hanno regalato un altro e ...be' non è più stata la stessa cosa, nemmeno nei contenuti. ) . Non era un diario giornaliero, ci scrivevo quando riuscivo (a volte raramente, con pause di mesi) e le mie compagne leggevano e commentavano, una specie di blog ante litteram.
Ma non tergiversiamo. L'ho aperto a caso e, forse con sollievo momentaneo per chi mi conosce e ci ha scritto... , sono capitata su quando ero in Inghilterra.
Robe da chiodi. Aprire il libro dei ricordi "mentali" è già di per sé un'operazione pericolosa per me, perché tendo ad immergermici e commuovermi. Ma quelli scritti... Qui leggo dei vestiti (che mi ricordo benissimo, non solo per com'erano ma nell'immagine di dove li ho comprati) comprati coi primi soldi mai guadagnati... C'è anche il primo wage slip appiccicato, 40 sterline (allora circa 85.000 lire) per una settimana di lavoro. Avevo 17 anni, ero nella scuola estiva dove fino all'anno prima ero andata come studente e quei soldi erano una fortuna per me. E poi c'è la mia prima volta a Cropredy! Ci ero stata solo mezza giornata, illudendomi di vedere i Fairport ma purtroppo sbagliandomi - dovevo infatti tornare per lavorare la sera; non ero riuscita a prendere un taxi per la stazione e avevo dovuto fare un autostop al cardiopalma... Però avevo visto i Blowzabella per la prima volta, la seconda è stata lo scorso anno, quella sera che V (che sarebbe stata la seconda volta che vedevo) si è addormentato e mi ha "bidonato"... :-) His loss!!!
Certo che non è mica facile far capire cosa ho provato quando ho visto il Brasenose (pub di Cropredy - paesello di cent'anime vicino a Banbury, nell'Oxfordshire, dove era stato filmato il primo video dei FC che io e mia sorella abbiamo mai visto, nel 1973, e che era fotografato sulla copertina del loro primo disco da noi mai preso, "Nine") ; ma rileggerne mi fa venire ancora la pelle d'oca.
Mmmm Il riassunto delle persone conosciute mi lascia perplessa... un paio non è che me le ricordi, ma sono quelle di cui scrivo male, forse dovrei riguardare le foto. Be' un'emozione per volta.
18:12:07 - Claudia - categoria: ricordi  

Sat 06 August 05

Madness

"Music is occasionally a purely Proustian experience: it can be evocative of periods of your life; it can open doors in your memory that you thought were long closed. ..."http://www.musicomh.com/albums4/madness-2_0705.htm
Inizio questo breve post con una citazione trovata mentre cercavo informazioni su un presunto (ed effettivo) nuovo album dei Madness, mia band preferita per moltissimi anni da adolescente e ancora adesso amata. E' una citazione assolutamente perfetta!
Che sorpresa è stata rivedere i Madness a Top of the Pops per caso, proprio appena accesa la tele e mentre stavo per girare? Bello quasi come una volta quando correvo a casa per sintonizzarmi su Antenna 3 che trasmetteva One Step Beyond e My Girl negli intervalli.... C'erano quasi tutti direi, perfino Barso che si era trasferito in Olanda...E Suggs è più bello che mai caspita!
Per un attimo ho quasi telefonato a... del resto era stata una passione giovanile comune... ma poi no ho desistito, non avrebbe avuto senso.
E, come se non bastasse, a seguire è venuto un video d'archivio di Adam and the Ants! Altro che la madeleine caro Proust!
18:45:58 - Claudia - categoria: ricordi  

Tue 26 July 05

Ricordi2

Oggi non è mai finita eh? Con questo post ho deciso di inaugurare una nuova sezione che si chiama appunto "ricordi", dove infilerò anche quello che ho scritto prima.
Siccome domani arriva il nipotame che starà qui per una decina di giorni, riflettevo sulla loro età (e anche sul fatto che si potesse lasciarli in casa da soli qualche sera, ma probabilmente no....).
A 12 anni, età dei gemelli, mi piaceva il Giuliano ma ero timidissima e scappavo in sua presenza.
All'identica età della Julia, 16 anni, intorno a maggio, eravamo andati con la Jane a vedere Measure for Measure al Setificio; gli attori avevano circa 21 anni e uscivano dalla Guildhall School of Music and Drama. Ricordo che ero rimasta nei pressi dei camerini dopo lo spettacolo con la Cristina che si nascondeva mezza. Io ero sempre timidissima ma in quelle occasioni non so cosa mi veniva. Appena vedevo spuntare un attore gli dicevo "Ohi, can I get your autograph?" .... quella volta poi non so più come eravamo riuscite, insieme alle Francesche e forse la Betty, a portarne alcuni in privativa a bere qualcosa. Non per vantarmi (un po' sì eh) ma si sorprendevano del fatto che a 16 anni sapessi già parlare così bene. Ah! E poi il giorno dopo avevo preso la bici ed ero andata in centro davanti al loro "hotel" e li avevo trovati, così ero stata lì a parlare un bel po' soprattutto con tal Gary Symons - che non era bello ma mi piaceva più di tutti.
Li avevamo poi rivisti qualche giorno dopo a Milano dove ci aveva portato mia sorella. Ah Cristina se leggessi... avevi una salopette a righe dove avevi messo il biglietto del treno e non te ne ricordavi, così quando era arrivato il controllore eri diventata di quel color porpora che ti caratterizzava quando eri imbarazzata! :-)
Cmq, lì a Milano ci avevano detto che nel week-end forse sarebbero andati a Venezia ma magari sarebbero invece venuti a Como... Avevamo dato loro i nostri numeri di telefono... telefono che non aveva mai squillato quella domenica però. Io mi ricordo che ascoltavo "It Must Be Love" dei Madness a ripetizione in camera e piangevo.
In Inghilterra d'estate, l'estate dell'82 appunto quando erano venute con me la Cris e la Manu, avevamo anche telefonato io a Gary e la Cristina a David. Fine dell'idillio.
Be' un paio d'anni dopo mi sarei spinta anche più in là, ma questo non è parte dello stesso ricordo!
Chissà se anche la Julia fa ste cose... Ho come l'impressione di no, però...
21:38:59 - Claudia - categoria: ricordi  

Ricordi1

E sempre in parte riguardo a quanto detto sotto, mi ricordo una volta, credo fossimo in 5^, che una mia compagna, non di quelle più vicine, aveva scritto sul suo diario lamentandosi di una mia intrusione mentre stava parlando con un'altra. Aveva commentato del tipo "la solita rompi..." come se fossi abituata a fare certe cose. Mmm. Mi era capitato per caso di leggerlo e ci ero rimasta talmente male, un po' per non essermene accorta, un po' per l'opinione che evidentemente aveva di me.
17:02:45 - Claudia - categoria: ricordi  

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